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Le verità di Dybala: “Un giorno sei il migliore, quello dopo inutile. Il 10 sulla schiena…”

"L'arrivo di Ronaldo? Pensavamo che fosse solo un titolo di giornale"

Redazione ITASportPress

Una stagione fatta più di bassi che di alti, PauloDybala si racconta a Style, magazine del Corriere della Sera. Un'annata complicata quella vissuta dall'attaccante della Juventus. La Joya ha parlato dei temi caldi dell'ambiente bianconero, dall'arrivo di Cristiano Ronaldo, alla delusione per la Champions League mancata. Ma non solo...

MONDO DEL CALCIO - "Perché l'ho scelto? Da bambino ho provato la pallacanestro, poi un giorno stavamo giocando e la palla è arrivata bassa e io, invece di prenderla con le mani, l'ho presa a calci: è stato il momento in cui mi sono reso conto che il mio sport era il calcio".

PERSONALE - "La vita dei giocatori è come un ottovolante: un giorno sei il migliore, quello dopo inutile e trovare un equilibrio non è sempre semplice. Succede a tutti, anche a campioni del livello di Messi e Ronaldo: dopo quello che hanno fatto nella loro carriera vengono ancora criticati". "Il numero 10? Quando i dirigenti me l'hanno proposto ci ho pensato, ma non si può rifiutare un'offerta del genere. Per me è un onore e una responsabilità: devo dimostrare che me lo merito ogni giorno. Il mio ruolo? Mi piace cambiare, fare cose nuove, darsi obiettivi a breve e lungo termine: dobbiamo trovare il coraggio di superare i nostri limiti".

CR7 - "Nessuno l'avrebbe immaginato, nemmeno noi giocatori. Pensavamo fosse solo un titolo di giornale. Visto da vicino, Cristiano è un ragazzo semplice. Ha la sua immagine, il suo carattere, un modo di essere in campo, ma all'interno dello spogliatoio è come gli altri e gli piace scherzare con tutti".