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Milan, Gattuso: “Con la Juve temevo finisse 7 o 8 a zero… Donnarumma? Non è tranquillo”

Le parole del tecnico rossonero in vista della sfida di domani contro l'Atalanta

Redazione ITASportPress

Dopo la pesante sconfitta nella finale di Coppa Italia contro la Juventus, il Milan si prepara ad affrontare l'Atalanta: una gara fondamentale per i rossoneri ancora in corsa per il sesto posto e di conseguenza per l'Europa League. Nel corso della conferenza stampa, Gennaro Gattuso ha presentato così l'imminente sfida: "C’è enorme delusione per la sconfitta in Coppa Italia. Da parte mia ho cercato di restare lucido, sapevo anche prima della gara che dopo la Juventus avremmo dovuto affrontare due sconti fondamentali per l'Europa. Alla squadra ho detto subito di mettere via la delusione e pensare al campionato. Una sensazione che ho vissuto sulla pelle da giocatore, non è facile ma noi del Milan abbiamo il dovere di rialzarci e andare in Europa League direttamente. L'Atalanta non è una sorpresa, è una squadra che gioca a tutto campo e pressa ovunque. Se perdi palla in uscita ti fanno male. Di loro temo la forza fisica e la pressione, servirà veemenza e struttura fisica".

JUVENTUS - "In questi giorni ho fatto i complimenti ai ragazzi perché alcuni si sono allenati bene nonostante la sconfitta. Non abbiamo lavorato molto, ci siamo concentrati più sulla testa che sul corpo. Io sono il primo colpevole e il responsabile della sconfitta contro la Juve, ma la squadra mi sta aiutando con molta disponibilità".

DONNARUMMA - "Si è preso le sue responsabilità. Ha fatto due errori ma ci sta nello sport ad alto livello. Il bello del calcio è avere subito un'altra possibilità e potersi rifare subito, cercare di farsi perdonare. Il suo futuro? Parlatene con Mirabelli e Fassone, io sono l'allenatore. Voi però sottovalutate l'aspetto dell'età e tenete conto solo di quello che guadagna. Con tutte queste voci non è facile, nel calcio non basta solo essere fenomeni, ma devi anche avere la mente lucida. Se non sei tranquillo, diventa difficilissimo. Tre giorni prima della finale si parlava del PSG e dei vari incontri, è una cosa incredibile. Lui sta pagando tutto questo. Io ho giocato per 20 anni e quando avevo qualcosa che mi turbava, io non rendevo".

ANDRE' SILVA - "Ha giocato poco è vero, ma deve ancora migliorare tanto. Ha un talento innegabile ma così non basta. Se ti chiudi in te stesso è inutile, devi farti aiutare e fare il massimo per andare in campo".

CAMPIONATO - "Avrei fatto di tutto per vincere sta Coppa Italia, ma so come va il calcio e già pensavo al 'e se non dovessimo vincerla questa gara?'. La mia paura più grande era questa. Ora arrivano questi 180 minuti contro Atalanta e Fiorentina e dobbiamo arrivarci mentalmente e fisicamente al meglio"

ANCORA JUVENTUS - "Per 55 minuti ce la siamo giocati, poi abbiamo trovato una Juventus che da due mesi non giocava così bene. Davano la sensazione di solidità e grandissima voglia. Non è un caso che vincano da 7 anni, sono avanti a livello mentale, fisico e tecnico. Avevo paura finisse 7 o 8 a zero dopo il 4 a zero con errori e difficoltà di quei momenti. L'esperienza non si compra al supermercato ed è normale che non potessimo andare sempre a quella velocità di qualche mese fa, ma quando ho preso la squadra i ragazzi non stavano in piedi. Ci sta un calo, abbiamo fatto un tipo di lavoro che ha portato beneficio e che dopo 50 partite è normale avvertire un po' di stanchezza. Io ho questo modo di fare e non dirò mai che è colpa di tizio o caio, il primo responsabile sono io anche quando sento che dicono che sono inadeguato".

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