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Parma, serie A a rischio: Procura Figc chiede 2 punti di penalità o 6 nel prossimo. A Calaiò 4 anni di stop

La Procura federale ha chiesto 4 anni di squalifica e 50mila euro di ammenda per Emanuele Calaiò

Redazione ITASportPress

"E' arrivata la batosta per il Parma che adesso rischia la Serie A conquistata sul campo. Due punti di penalizzazione al Parma, da scontare per il campionato passato e con l’effetto dunque di annullare la promozione in serie A: è la richiesta avanzata dalla procura della Federcalcio nel processo presso il Tribunale Figc con l’accusa di tentato illecito, per la vicenda dei messaggi whatsapp di Calaiò bomber della squadra emiliana ai giocatori dello Spezia. La procura, rappresentata dal sostituto Dario Perugini, ha chiesto in subordine 6 punti di penalizzazione, se la corte decidesse di applicare la sanzione per il prossimo campionato. Per quanto riguarda l’attaccante la richiesta è di 4 anni di squalifica e 50mila euro di multa.

"Immediata la replica di Calaiò dopo la richiesta della procura Figc come riporta Corriere.it: «Mi sono sempre comportato da professionista, sono un esempio per i giovani, ho sempre insegnato loro il rispetto, la lealtà e la correttezza. Ho passato un’estate infernale, orribile è la prima volta che mi trovo dentro queste mura, non sono mai stato coinvolto in nessuna questione illecita e non mi aspettavo neppure di arrivare in questa situazione per dei messaggi innocui, stupidi, scherzosi, che non avevano un secondo fine. Non ho mai pensato minimamente di alleggerire l’andamento della partita contro lo Spezia o la prestazione dei miei ex compagni. Sui giornali ogni giorno c’era la mia foto come se fossi un criminale: ho passato giorni a giustificarmi con i miei figli che sono grandi e leggono il giornale. È bruttissimo, non lo auguro a nessuno». Calaio’ ha poi avanzato una richiesta al tribunale: «Ho 36 anni, sono quasi a fine carriera. Ho fatto 20 anni di calcio, ho girato tante piazze importanti e in tutte ho lasciato il segno non solo a livello tecnico, ma anche fuori dal campo. Ho giocato anche a Catania e a Siena, club che sono stati coinvolti in vicende poco chiare, ma io non ne sono mai stato toccato perché sono una persona pulita, corretta e queste cose non le faccio. Sinceramente io vorrei finire la mia carriera come l’ho iniziata, dando tutto me stesso in campo e fuori dal campo, e non vederla macchiata da una situazione che non mi appartiene. Faccio fatica anche a parlare, sono amareggiato e non pensavo di arrivare a questo punto: non ho fatto niente di grave».