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Parma, tentato illecito: l’ad Carra: “Nessuno potrà mai sottrarci la Serie A”

La Procura ha consegnato l'avviso di chiusura indagine:la punta deve rispondere di tentato illecito per Spezia-Parma, per il club scatta la responsabilità oggettiva

Redazione ITASportPress

Il Parma Calcio 1913 comunica di aver ricevuto questo pomeriggio la comunicazione della conclusione delle indagini da parte della Procura Federale nei confronti del proprio tesserato Emanuele Calaiò (a cui viene contestata la violazione dell’art. 7, commi 1 e 2, del C.G.S) e conseguentemente della società (a cui viene contestata la violazione dell’art.7, comma 2, e art.4, comma 2 del C.G.S.).

A tale proposito, l’Amministratore Delegato Luca Carra ha dichiarato:

“Dopo giorni di indiscrezioni sui media e una mattina trascorsa da “deferiti a nostra insaputa” il Parma Calcio ha finalmente ricevuto l’avviso di chiusura indagini per i messaggi inviati da un nostro tesserato ad un suo ex compagno di squadra prima della partita Spezia-Parma, gara che ha sancito il nostro ritorno in Serie A. Questa è una società che dal primo giorno ha misurato ogni parola. Il mandato affidatomi da primari investitori italiani e stranieri è chiaro: moderare i toni ed evitare polemiche sterili. Ma di fronte a questo, non possiamo – a nome di tutta la società e di tutta la proprietà – rimanere in silenzio“.

Ipotizzare un tentativo di illecito esclusivamente per un messaggio Whatsapp innocuo e con faccine ad un ex compagno di squadra, dopo che indagini approfondite non hanno evidenziato null’altro, è sconvolgente. Perdonateci ma la serie A del Parma, conquistata con merito, non può essere messa in discussione per una contestazione di questo tipo. Chiediamo rispetto per una società che è ripartita dalla Serie D. Chiediamo rispetto per una città che si è sportivamente rialzata grazie agli investimenti di importanti investitori italiani e stranieri e si è sempre distinta per stile e sportività. Attendiamo impazienti i tempi della Giustizia Sportiva e non abbiamo alcun dubbio che chi dovrà valutare la condotta del nostro tesserato, saprà giudicare. Parma ha compiuto sul campo un’impresa straordinaria, mai riuscita prima e stiano sereni i nostri tifosi: nessuno potrà mai sottrarci la Serie A”.

ECCO IL DEFERIMENTO — Si legge nell'avviso di conclusione indagine: "Il Procuratore Federale, esaminati gli atti dell’indagine disciplinare esperita in relazione alla gara Spezia-Parma del 18 maggio 2018 - ha concluso le indagini formulando le seguenti incolpazioni: Calaiò Emanuele, calciatore tesserato per la società Parma Calcio 1913 S.r.l., violazione dell’art. 7, commi 1 e 2, del C.G.S., per avere, prima della gara Spezia-Parma posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il risultato finale della gara suddetta, tentando di ottenere un minor impegno agonistico da parte dei calciatori dello Spezia Calcio, signori Filippo De Col e Claudio Terzi, per assicurare alla propria squadra il risultato favorevole dell’incontro, e, in particolare, inviando a tal fine a Filippo De Col, qualche giorno prima della gara, messaggi a mezzo dell’applicativo di messaggistica whatsapp". E ancora il Procuratore Federale incolpa "la società Parma Calcio 1913 per rispondere a titolo di responsabilità oggettiva, ai sensi degli artt. 7, comma 2, e 4, comma 2, del CGS, per il comportamento posto in essere dal proprio tesserato Calaiò".