gazzanet

Sampdoria, Ferrero: “Montella e Mihajlovic li adoro. Cassano prigioniero di se stesso. E su Schick…

Sampdoria Ferrero (getty images)

Lunga intervista al sito web de La Gazzetta dello Sport per il presidente della Sampdoria

Redazione ITASportPress

Intervista a tutto campo al sito web de La Gazzetta dello Sport per il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero: "Montella? Gli voglio molto bene, è un ragazzo d'oro. Per prenderlo passai una settimana cercando di convincere i Della Valle, persone eccezionali, a togliere quella famosa clausola. Arrivare a Montella fu per me la realizzazione di un sogno perché in quel momento la Sampdoria non stava passando un bel periodo e io ero all'inizio della mia carriera nel calcio. Per me è impossibile parlar male di Vincenzo".

MIHAJLOVIC - "Lo amo, è eccezionale. Sinisa è simile a me, 'pane al pane e vino al vino'. Andò al Milan perché la Sampdoria gli andava un po’ stretta. Lui e Montella sono un po' come il diavolo e l'acqua santa".

ZENGA - "Walter è una grandissima persona e un ottimo allenatore. Oggi non lo rimanderei via, allora mi lasciai condizionare dall'ambiente, ero inesperto come presidente: mi ritrovai spaesato dopo l'addio di Sinisa".

GIAMPAOLO - "Una volta la Samp era un discount, un serbatoio di talenti, oggi abbiamo profili già grandi. Detto ciò, non credo che Giampaolo sia già pronto per una big. E se ci lasciasse non ci perderei io, ma lui. Un altro annetto con me dovrebbe farselo. Marco è un creatore del calcio, perfetto per un club dove bisogna inventare. E in una squadra fatta e finita piena di campioni cosa potrebbe fare? Poco, credo non si divertirebbe. Poi gli allenatori che vanno via rimpiangono Ferrero".

ALLENATORE DEL FUTURO - "Ma io non ne conosco tanti… Potrei dire Bielsa, il Loco: un pazzo come me. In passato ho anche cercato di portarlo a Genova, senza riuscirci. Oppure Ventura, lui sarebbe un altro dei miei allenatori. Chissà, se un giorno lasciasse la Nazionale...".

ETO'O - "No. Non lo conoscevo nemmeno, la prima volta lo scambiai per un cameriere (ride, ndr). Fu un colpo soprattutto mediatico, ma ci saremmo aspettati qualcosa di più dal punto di vista tecnico".

CASSANO - "Persona fantastica e grandissimo talento, anche se è prigioniero di se stesso. Il suo problema è uno solo: è cresciuto mandando a quel paese tutti quanti. E alla fine si creano delle etichette, a volte esagerate. Gli ho anche proposto di rimanere vicino a me, perché sa tutto di calcio. Ma lui è un sanguigno, non potrei dirgli nulla perché si offenderebbe subito".

SCHICK - "Non voleva rimanere, altrimenti lo avrei tenuto un altro anno. Il problema di questi giocatori sono i procuratori, che li trattano come fossero opere d'arte, ma hanno solo 20 anni. Lo volevano tutti: Monaco, Psg, Juventus, Roma. In giallorosso potrà diventare un principino. Ma sarò onesto: senza il blocco del governo cinese oggi sarebbe all'Inter con Skriniar".

GARRONE - "Basta con questa storia, mi sono rotto i cog...! Garrone non esiste! L'Italia è il Paese degli invidiosi, dei fancazzisti e del sospetto: ho la terza elementare, sto studiando l'inglese e non ho l'elicottero privato. Se avessi un titolo di studio e una dinastia alle spalle sarei apprezzato da tutti. Magari ci fosse ancora dietro Garrone! Avremmo la Erg come sponsor, invece non c'è. Garrone mi ha lasciato delle fideiussioni, ma stop".