ITA Sport Press
I migliori video scelti dal nostro canale

gazzanet

Sampdoria, Giampaolo: “A Genova mi danno del talebano, perché non cambio sistema di gioco”

"Mi piacciono i difensori che sappiano giocare, centrocampisti aggiunti qualitativamente parlando"

Redazione ITASportPress

L'allenatore della Sampdoria Marco Giampaolo ha rilasciato una lunga ed interessante intervista ai microfoni di DAZN a due giorni dal match contro il Parma valido per la 16^ giornata di campionato. Dopo il 2-2 in extremis contro la Lazio, i blucerchiati vorranno provare a trovare i tre punti. Davanti a loro la neopromossa che, però, sta dimostrando di essere molto di più di una semplice squadra che arriva dalla Serie B. Il tecnico dei genovesi ha affrontato molti temi importanti tra cui proprio il suo lavoro a Genova e l'esperienza con la Sampdoria.

LAVORO - "Questo mestiere ti usura, ti toglie, ti rende arido, nei rapporti e negli affetti, è una cosa che non mi rende orgoglioso. Ero un calciatore mediocre, che però capiva come bisognava stare in campo, non avevo qualità, non ero veloce, avevo intelligenza calcistica ma non avevo i mezzi per esprimerla. Non avevo metodo, e il metodo è la cosa più importante per un allenatore".

MODULO - "Giocavo il 4-3-1-2 già a Siena, poi anche ad Empoli. E’ il mio modulo. La sfida è sempre con me stesso, fondamentalmente sono un orgoglioso. A Genova mi danno del talebano, perché non cambio sistema di gioco. Ma dietro ad un sistema di gioco c’è un mondo di lavoro, cambiare modulo manda i giocatori in confusione. Se non li avessi allenati sul metodo ci starebbe cambiare, perché non avresti fissato un principio. Io sono molto coerente, non è una coerenza autodistruttiva, credo in quello che faccio, la porto avanti con passione ma la rivisito, la ristudio, la riguardo”.

SOGNO - "Mi piacerebbe vincere qualcosa con la mia squadra, che ora è la Sampdoria. Il calcio è una competizione difficile, di settimana in settimana cambiano equilibri, riuscire a lavorare nello stesso club per un medio lungo periodo è già una grande vittoria".

PARAGONE - "Mi piacciono i difensori che sappiano giocare, centrocampisti aggiunti qualitativamente parlando, devi avere però anche lo spirito difensivo. Riguardo Skriniar mi sono accorto subito che aveva un livello di attenzione altissimo, che ti permette di assorbire velocemente quello che l'allenatore consiglia, un'applicazione feroce. Per Andersen ho respirato le stesse sensazioni, sono dello stesso ceppo".