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Sampdoria, Muriel: “Per colpa di Guidolin ho l’etichetta del mangione”

"Quando le cose vanno male tutti cercano giustificazioni, ma quando vanno bene nessuno parla"

Redazione ITASportPress

In questa stagione Luis Muriel è l'assoluto protagonista della Sampdoria targata Marco Giampaolo. Per l'attaccante colombiano autore finora di 11 gol e 7 assist, questo sembra l'anno del definitivo salto di qualità e già molte società si sono mosse per averlo. L'ex Udinese ha ripercorso la sua carriera al canale Youtube della Lega Serie A; queste le dichiarazioni rilasciate: "Qui a Genova mi sento come a casa. Ho avuto la fortuna di trovare casa sul mare, quando mi alzo la mattina lo guardo e mi dà l’energia positiva per iniziare la giornata. Mi piace la musica, ascolto tutto: insieme a De Silvestri ero quello che faceva le coreografie per ogni gol. Ora devo trovare nuovamente un partner per i balletti". 

INFANZIA DIFFICILE - "Sono nato a Santo Tomàs, un paesino vicino a Baranquilla e sono cresciuto giocando per strada dalla mattina alla sera. Mio padre faceva il taxista, è un lavoro molto duro e per fare soldi devi girare tantissimo: lui usciva alle cinque del mattino di casa e tornava alle dieci di sera, guadagnando l’equivalente di 10 euro più o meno, e con quelli mangiavamo. Non c’erano i soldi per andare ad allenarmi, così ho iniziato a vendere biglietti della lotteria in modo da pagarmi il bus per andare al campo. Oppure mia nonna faceva delle focaccine e andavo per strada a venderle: a volte mi vergognavo, specialmente se visto dalle ragazzine, ma lo dovevo fare e dopo un po’ mi sono abituato a passarci sopra".

ITALIA - "Con il Lecce è stato il primo anno in Italia in Serie A, ho giocato insieme al mio amico Cuadrado e abbiamo fatto delle belle cose: è stata una stagione positiva e ci siamo divertiti insieme, sembravamo fratelli".

UDINESE - "La reputazione da quello che mangia sempre è stata la mia croce da quando Guidolin ha fatto quelle dichiarazioni, non me la son più tolta. Quando le cose vanno male tutti cercano giustificazioni, ma quando vanno bene nessuno parla".

PARAGONE CON RONALDO - "E’ esagerato, tanti mi dicono che nelle movenze gli somiglio, ma sono cose che magari vedono gli altri. Io penso a fare il mio e spero di continuare a far bene e ricevere ancora tanti complimenti".