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Sindaco tifoso del Napoli vieta festa scudetto: “Tifosi bianconeri vadano accanto al depuratore”

Succede a San Lorenzello dove il primo cittadino ha poi fatto una rettifica: "La mia era semplicemente una risposta goliardica per stemperare il clima di tensione".

Redazione ITASportPress

La Juventus è la squadra con più tifosi in Italia. La vittoria del settimo scudetto di fila, il 34esimo della sua storia ha spinto i sostenitori di tutta la penisola a scendere nelle piazze e non solo in quella storica di Torino. Nel Beneventano, precisamente nel piccolo borgo di San Lorenzello, uno juventuno ha persino inviato una lettera al sindaco in cui gli chiedeva di chiudere una strada per festeggiare lo Scudetto. Ma è finita in commedia.

LA LETTERA - «Una goliardata, uno scherzo e nulla più ma dalle conseguenze decisamente inaspettate». Così il sindaco di San Lorenzello, Antimo Lavorgna, nel commentare l’ormai celebre missiva partita dalla casa comunale del piccolo borgo della provincia di Benevento in risposta alla richiesta di autorizzazione di una manifestazione per festeggiare lo scudetto della Juventus inoltrata da un tifoso del luogo. «Siamo spiacenti di comunicarle che la strada non potrà essere chiusa al traffico - si legge nella nota redatta su carta intestata dell’ente e firmata dal delegato alla viabilità, Lorenzo Guarino e del vice sindaco Guido Di Cerbo - I colori bianconeri non sono adeguati alla bellezza del nostro centro storico. Per tale ragione metteremo a disposizione l’aria adiacente al depuratore comunale con la clausola di fare molta attenzione a non mischiare il liquame buono con quello cattivo. Buon divertimento».

TIFOSI JUVE COME IL 'LIQUAME' -Da qui un vortice di reazioni, commenti e condivisioni partiti da questo piccolo angolo di entroterra campano e arrivati a ricoprire praticamente ogni angolo della rete, in particolare sui gruppi frequentati dai tifosi juventini e napoletani, suscitando, a seconda dei casi, reazioni di ira o di apprezzamento. «Il documento non è passato per il comune - ha precisato poi lo stesso primo cittadino senza nascondere, tuttavia, la sua fede calcistica partenopea -. Manca il numero di protocollo, la carta intestata non è quella ufficiale. La manifestazione è stata autorizzata e si svolgerà regolarmente. Le intenzioni erano altre, un gioco, una leggerezza. Le persone coinvolte si conoscono tutte benissimo. Ho ricevuto centinaia di telefonate, finanche da Torino. Spero che tutto possa rientrare in tempi rapidissimi». Lo riporta Il Mattino di Napoli.