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Tempi duri per Wanda Nara: dal 2020 torna l’albo degli agenti

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Parenti che vogliono curare gli interessi del calciatore dovranno sostenere un esame. Wanda Nara che segue Icardi dovrà fare l'esame

Redazione ITASportPress

La Fifa fa marcia indietro e dal 2020 per curare gli interessi economici di un calciatore, ci vorranno agenti iscritti ad un albo. Dopo la sciagurata deregulation dell’aprile 2015 (ultimo provvedimento di Blatter), la Fifa di Gianni Infantino ha predisposto una bozza di accordo che entro luglio diventerà ufficiale ed entrerà in vigore in vista della sessione estiva del calciomercato.

Ma ecco i punti salienti del rinnovamento ormai alle porte secondo Gazzetta.it. 

1) Con il ritorno dell’albo Fifa tutti i rappresentanti dei calciatori dovranno sostenere un esame e sottostare alle norme per la categoria e periodicamente frequentare corsi di aggiornamento. Così anche i parenti dovranno adeguarsi a queste regole per poter avere un ruolo: per esempio anche Wanda Nara dovrà prendere il patentino per gestire Mauro Icardi... 

2) In futuro i compensi per gli agenti diverranno pubblici, indicando le cifre di ogni singola operazione. Al contrario ora i club forniscono solo dei dati aggregati che non permettono di conoscere nello specifico l’entità dei rapporti con ciascun consulente.

3) Gli agenti hanno dato la disponibilità a stabilire un tetto ai loro compensi se questo criterio dovesse essere applicato anche per le altre figure professionali del calcio.

4) Se viene varato il sistema dei tetti ai compensi, anche i procuratori contribuiranno al fondo di solidarietà targato Fifa con cui i club devolvono il 5% delle somme incassate per la vendita dei calciatori alle società che li hanno allevati. 

5) La Fifa istituirà una stanza di compensazione (clearing house) che registrerà tutte le operazioni e potrà così vigilare sui rapporti tra club, atleti e agenti. È il presupposto fondamentale per eventuali provvedimenti.

6)I riformatori hanno fotografato anche il fenomeno del pagamento di somme anomale ai familiari di giovani calciatori. A tal proposito si intendono operare controlli per evitare che soggetti con pochi scrupoli «acquistino» le procure in giovane età, mettendo a repentaglio la carriera dei talenti in erba, esponendoli a pressioni eccessive.