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Torino, Cairo: “Mihajlovic esonerato a malincuore ma scelta meditata”

Il ko contro la Juventus nonostante le numerose assenze e una sfida oggettivamente non semplice all'Allianz Stadium è stato letale a Sinisa Mihajlovic

Redazione ITASportPress

Urbano Cairo, presidente del Torino, a RMC Sport è tornato sulla vicenda dell'esonero di Sinisa Mihajlovic."Non credo che prendere la decisione di esonerare l’allenatore dopo una sconfitta sia la cosa migliore. A malincuore ho esonerato Sinisa, con cui ho anche un buon rapporto personale, dopo un girone d’andata che secondo me non era stato all’altezza delle aspettative, degli investimenti. Un rendimento inferiore all’anno scorso. Ma è stata una scelta meditata nel tempo e non dettata dall’impulso".

MAZZARRI - "Il mister si è inserito benissimo. E’ entrato nel cuore dei tifosi. Ha lavorato molto sull’aspetto tattico trovando subito la giusta sintonia con i ragazzi". Per vincere qual è l’aspetto che conta di più? "Nel calcio conta molto l’aspetto economico. La Juventus ha un fatturato che è cinque volte il nostro, diventa impensabile poter competere con determinati top club. Uno studio recente ha evidenziato come le vittorie nei campionati sono direttamente proporzionali al monte ingaggi quindi più paghi più vinci. Servono giocatori pronti, forti, all’apice della loro carriera. Ovviamente noi con un fatturato di 70 milioni non possiamo competere per arrivare a grandi calciatori".

Si è pentito di non aver venduto in estate Belotti per 100 milioni?

"Avevo preso un impegno con i tifosi, con i tanti bambini che adorano Andrea. L’accordo con Belotti prevedeva una clausola valida per l’estero di 100 milioni. Non è arrivato nessuno con questi soldi ed io ho ritenuto importante mantenere la promessa fatta con il popolo granata. Fin qui ha avuto una stagione complicata. Adesso è rientrato e mi sembra che stia recuperando alla grande. Sono contento di averlo tenuto e può fare ancora molto bene. Poi per il futuro si vedrà".

Rimpiange di non aver riscattato Immobile?

"Immobile non avrei voluto perderlo anche perché il riscatto era su cifre abbordabili, intorno ai 10 milioni. Il vero problema è stato che Immobile ci ha comunicato la sua volontà di non rimanere al Toro. Un giocatore che non vuol rimanere non lo riscatto. Perché tenerlo controvoglia? In più l’anno dopo è esploso Belotti ed insieme magari si sarebbero pestati i piedi".

Come ha vissuto i momenti difficili di Ventura con la Nazionale?

"Mi è dispiaciuto. Ha fatto benissimo al Toro aiutandomi tanto sin dal suo arrivo. Eravamo in serie B e siamo arrivati a giocare in Europa. Sarò sempre riconoscente a Ventura. In Nazionale qualcosa non ha funzionato ma non è stata solo colpa sua, gli è mancato il sostegno anche dei dirigenti. Sono però convinto che molto presto qualche squadra punterà su di lui e sarà la loro fortuna. Oggi ho un grande allenatore che è Mazzarri altrimenti riprenderei subito Gian Piero".

Chiusura dedicata al derby di domenica…

"La Juve fa sempre paura. E’ una grande squadra con tanti campioni. Noi però scenderemo in campo al massimo giocandocela alla grande. Ogni partita ha le sue incognite, lo sappiamo che sarà molto complicata ma ci giocheremo al meglio le nostre carte".

Un aggettivo per Mazzarri…

"Determinato sicuramente. Attento ai singoli dettagli. Ambizioso".

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