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Udinese, Pozzo: “C’è stato rilassamento, il talento non manca. Adesso devono arrivare i risultati”

"Quando Di Natale ha deciso di smettere, contattammo Quagliarella, ma in quel momento era impossibile acquistarlo"

Redazione ITASportPress

Sono ben dieci le sconfitte consecutive rimediate dall'Udinese. Contro il Napoli, però, si sono visti dei segnali di ripresi che possono dare la spinta per centrare la salvezza. La prossima sfida contro il Crotone diventa fondamentale per friulani e anche per Massimo Oddo che rischia l'esonero. Gino Pozzo, tornato da Londra (dove cura e gestisce il Watford, altra società di famiglia) per stare vicino alla squadra, ha concesso un'intervista a La Gazzetta dello Sport; ecco quanto dichiarato: "Incolpare me e la mia 'non presenza fisica' è assurdo. Io non ci sono mai stato, ma l'Udinese è nelle mani di 45 persone coordinate da mio padre. La nostra famiglia è sempre presente, è la stessa che più di trent'anni fa è entrata nel mondo bianconero e non ha certo intenzione di uscirne".

INVESTIMENTI - I tifosi hanno chiesto alla società bianconera di investire maggiormente sul mercato: "La squadra è la stessa che, qualche mese fa, puntava all'Europa. C'è stato rilassamento, il talento non manca. Eppure ci siamo fatti un'idea di quello che è successo. E le colpe non sono da attribuire a un singolo individuo".

SCELTE - "Se cercare di ottenere buoni risultati è un business allora sì, la nostra Udinese è un business. Quando Di Natale ha deciso di smettere, contattammo Quagliarella, ma in quel momento era impossibile acquistarlo. Però ora abbiamo Lasagna, che è stato un gran bel colpo".

RIPARTIRE - "Il filotto di sconfitte è finito, l'ho ribadito allo spogliatoio. Siamo tutti sulla stessa barca, nessuno scenderà. Adesso devono arrivare i risultati".