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Serie B, capitani dei club lunedì decideranno se scioperare. La C potrebbe partire a metà settembre

Tutto ancora in alto mare in B e in C

Redazione ITASportPress

Non è ancora una certezza che si giochi la prima giornata della Serie B che prevede il 24 agosto di alzare il sipario con l'anticipo Brescia-Perugia. C'è in atto una decisa presa di posizione dell'Assocalciatori che non ha accettato la cura 'dimagrante' della Lega B con il format a 19 squadre e i mancati ripescaggi. Questo significherebbe che molti più calciatori rimarrebbero senza contratto. Lunedì i capitani dei club del torneo cadetto si vedranno a Roma con l’Aic per valutare l’ipotesi di fermare l’inizio del campionato in segno di protesta. Più nel caos la Serie C: il 22 a Roma i club nell’Assemblea di Lega Pro sceglieranno la loro strategia con la possibilità che si congeli tutto fino all’8 settembre (sorteggio dei calendari con partenza il 15), una data non casuale visto che si tratterebbe della giornata successiva al pronunciamento del Collegio di garanzia, il terzo grado della giustizia sportiva, la sede in cui verranno discussi i ricorsi presentati in queste ore. L’obiettivo del «partito» anti 19 squadre è chiaro: evitare che le bocce si muovano prima dell’intervento dell’organismo guidato dall’ex ministro Franco Frattini.

Intanto si attende il pronunciamento sul merito del Collegio di garanzia, il terzo grado della giustizia sportiva, che avverrà il 7 settembre che potrebbe portare alla «immediata integrazione» delle squadre appiedate dal blocco di ripescaggi. Anche in quel caso, però, sarà difficile sfuggire a un finale di partita fuori dalla giustizia sportiva, come riporta oggi la Gazzetta. Perché il Collegio dovrà contestualmente decidere se tornare alle prime ripescate (Siena, Ternana e Pro Vercelli) o dare ragione a quelle promosse dagli interventi dei tribunali della Figc (Novara e Catania), mentre un caso a parte è quello dell’Entella, che attende il processo Chievo-Cesena sulle «plusvalenze fittizie». Insomma, le bocciate potrebbero ricorrere anche al Tar.