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Intervistato dal mensile Pagine Ebraiche, Carlo Tavecchio, presidente della Figc, tocca il tema riguardante l'"ebreaccio" esclamato nei confronti di un noto immobiliarista romano nel novembre del 2015: "Fu un epiteto infelice, senz'altro ma detto in tono goliardico, come tante altre sciocchezze si possono dire nel corso di una conversazione confidenziale, registrata a mia insaputa. Questo ha fatto di me un antisemita. Chi mi conosce sa bene quale sia il mio pensiero, quanto io sia distante da queste accuse, la stima e l'amicizia che vi è tra me e questa persona. Ho la sensazione di essere caduto vittima di un'imboscata. Le battute e la goliardia sono una cosa. I fatti, quelli che veramente contano per valutare una persona, sono un'altra. Ci tengo a essere giudicato solo su questi ultimi. Il resto lo lascio ai miei detrattori".
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