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Il boss Lo Russo, con Lavezzi non solo PlayStation: “Avevamo cellulare ‘dedicato'”

"Mandai a chiamare Ciccio, un cognato di mio cugino anche lui amico di Lavezzi, ci tenevo ad avvisarlo di buttare il telefono dedicato che aveva per parlare con me"

Redazione ITASportPress

L'edizione odierna de Il Fatto Quotidiano racconta nuovi dettagli dell'amicizia instauratasi nel 2010 tra il boss Antonio Lo Russo ed Ezequiel Lavezzi, che a quei tempi giocava nel Napoli. Il reggente del clan de "I Capitoni" era uno dei pochi ammessi nella villa dell'argentino a Posillipo, dove spesso giocavano alla PlayStation. Inoltre, i due avevano addirittura un cellulare "dedicato" per chiacchierare: "Mandai a chiamare Ciccio, un cognato di mio cugino anche lui amico di Lavezzi, ci tenevo ad avvisarlo di buttare il telefono dedicato che aveva per parlare con me, non volevo che lui potesse trovarsi nei guai. A casa mia c'era il telefono che io utilizzavo per parlare con lui e temevo che i carabinieri lo potessero trovare e magari facendo una chiamata potevano capire che era un telefono dedicato con il giocatore. Dissi quindi a Ciccio di andare subito ad avvisare Lavezzi in modo che quest’ultimo buttasse il telefono", ha svelato lo stesso Lo Russo, collaboratore di giustizia dallo scorso 6 novembre, raccontando della sua fuga avvenuta a maggio 2010, quando i carabinieri lo cercavano per arrestarlo.