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Legrottaglie, lettera al ladro della sua bici: “Subirai le conseguenze divine”

"Anch'io l'avrei guardata con bramosia di possesso, ma io mi sarei fermato lì. Prendere ciò che non ti appartiene si chiama rubare"

Redazione ITASportPress

Dopo la salvezza raggiunta con largo anticipo, Nicola Legrottaglie, vice allenatore del Cagliari, ha staccato la spina per tornare nella sua Puglia, ma ha dovuto fare i conti con un ladro che gli ha rubato la bicicletta. Un'esperienza che l'ex difensore ha voluto raccontare attraverso la seguente lettera pubblicata sulla propria pagina Facebook:

A te, che mi hai rubato un pezzo di cuore.

No, non è una dedica alla donna di cui sono innamorato, ma un messaggio a te che un'ora fa mi hai rubato la bici.

Sì, quella mountan bike arancione, tipo quella in foto, che profumava di nuovo. E sai perché emanava questo odore? Perché è nuova! Me l'avevano appena regalata i miei amici, con i quali stavo ristrutturando una chiesa, a Mottola, nel preciso momento in cui tu, con destrezza tutt'altro che cristiana, la sottraevi al mio affetto paterno.

A te voglio dire che ti capisco. E' una gran bella bici e anch'io l'avrei guardata con bramosia di possesso, ma io mi sarei fermato lì. Prendere ciò che non ti appartiene si chiama rubare. E rubare, credimi, è sbagliato. Per chi subisce il furto e per chi lo commette, quindi per te, per queste poche semplici ragioni:

- la mia bici non ti renderà felice. Se cerchi di venderla, soprattutto dopo questo post, ti beccheranno e siccome in Italia il furto è un reato ancora punibile, dovrai pagarne il prezzo.

- se ci vuoi andare in giro, ti beccheranno.

- se non ti beccheranno le persone, sarà la tua coscienza a farlo, se non ti beccherà la giustizia terrena, sarà l'altra a farlo, prima o poi. Perchè da quella, credimi, non si scappa. In questa vita, come dice il gladiatore, o nell'altra.

- le ruote ti si bucheranno e il sellino si staccherà proprio quando, dopo esserti sollevato sui pedali come Pantani in fuga, tornerai a sederti subendo le conseguenze divine del tuo gesto scellerato.

Spero tu voglia evitare queste conseguenze e cogliere invece l'occasione per scoprire quanta gioia ci sia nel bene, piuttosto che nel male, consapevole di una certezza: chiunque tu sia, qualunque cosa volessi fare con la mia bicicletta, io ti perdono. Davvero. Anzi, mi stai quasi simpatico, perché già immagino la tua nuova vita dopo la conversione all'onestà. Alcuni tra i personaggi che più ammiro hanno fatto brutte cose prima. Pensa a San Paolo. Lui perseguitava i cristiani, peggio di chi ruba loro le bici, ma poi si è redento e ha dedicato la vita agli altri. I cattivi possono diventare buoni, sai? Oltre a San Paolo, l'hanno fatto Zaccheo, l'Innominato dei Promessi Sposi e Godzilla.

Facciamo un patto, mio quasi amico. Tu mi riporti la bici, lì, dove l'hai trovata, e io siglo la mia stima per il tuo coraggio e la tua ritrovata onestà, offrendoti da bere e regalandoti una maglietta. Puoi venderla su ebay, in modo trasparente e legale, non come faresti con una bici rubata, oppure te la puoi tenere, come ricordo del giorno in cui hai capito la differenza tra il bene e il male.

Ti aspetto.

Un abbraccio

Nicola