gazzanet

Ciclismo, Principe Nasser bin Hammad: “Ecco perchè ho scelto Nibali”

"Il Giro d'Italia del centenario noi vogliamo vincerlo con Vincenzo Nibali. È il nostro obiettivo principale del 2017".

Redazione ITASportPress

Prima intervista in Italia per il 29enne Principe Nasser bin Hammad Al Khalif che ha fondato una squadra di ciclismo Bahrein-Merida che è capitanata dal siciliano Vincenzo Nibali. Alla Gazzetta dello Sport il ricco principe spiega le ambizioni per la stagione che sta per scattare:  «Siamo all’inizio, il progetto è almeno triennale (si parla di un budget di 17 milioni di euro circa all’anno, ndr). Squadre come Sky, con Froome che è un grande campione e gli altri, hanno più stelle. Sono un modello, ma noi siamo solo al primo anno. Ho grande fiducia, lo staff è preparato e l’ambiente è familiare. Contiamo di cominciare subito a conquistare delle vittorie, e soprattutto di dare la migliore immagine». Vedremo mai dei corridori locali nel team e una corsa organizzata in Bahrain? «Cominciamo ad avere qualche giovane interessante qui, e così in futuro credo che sarà possibile. Prima si vedevano pedalare sempre gli stessi, ora lo fanno in tanti. Quanto alla gara, difficile pensare a una competizione a tappe, il Bahrain è piccolo. Ma una corsa di un giorno, perché no? La vedremo in ‘gruppo’? «Compatibilmente con gli impegni voglio esserci spesso, vivere la realtà dei corridori, sapere e capire che cosa fanno prima e dopo le gare. E provare la pazza guida delle ammiraglie in corsa (sorride, ndr)». L’8 maggio, cioè durante il Giro d’Italia, compirà 30 anni. Verrà anche alla corsa della Gazzetta? «Beh, adesso non posso esserne sicuro al cento per cento, ma spero proprio di sì. Amo l’Italia (un mese e mezzo fa è stato a Roma e il laziale Agnoli, chiamato a sorpresa all’ultimo minuto, gli ha fatto da Cicerone, ndr), sarà il primo grande giro per la squadra, e sarà il Giro numero 100. Un’edizione storica. In più noi vogliamo vincerlo con Vincenzo Nibali. È il nostro obiettivo principale del 2017. Esserci, speriamo, potrà essere un bel regalo di compleanno». Perché conta sulla buona riuscita di questo progetto? «Perché non si tratta solo di business, di fare soldi. Ci sono passione e amore. Per il ciclismo, per lo sport»