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Europei Nuoto, è oro di Minisini e argento di Cerruti nel free

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Grande prova degli azzurri

Redazione ITASportPress

E’ un’estate indimenticabile per le discipline acquatiche azzurre. Dopo i successi al Mondiale di Budapest, arrivano i trionfi agli Europei di Roma. Nel nuoto artistico, finora, in tutte le gare. Come gli imperatori romani ai Fori Imperiali, Re Giorgio Minisini e la Principessa Linda Cerruti sono acclamatI al Parco del Foro Italico. Lui, bicampione del mondo insieme a Lucrezia Ruggiero nel duo mixed in Ungheria, già a quota tre medaglie d’oro europee e lei, stakanovista e beniamina della squadra che da sempre gareggia più di tutte, raggiunge la ventesima medaglia continentale in dieci anni.

TUTTI IN PIEDI. Standing ovation per Giorgio Minisini che si laurea bi campione europeo del singolo. La vittoria nella finale del duet free arriva 48 ore dopo quella nel free tech. Stessi avversari ma il punteggio è più bello, più soddisfacente, avvicinando i novanta punti: 88.4667 e nello specifico 26, 7 per l’esecuzione, 35.4667 per l’impressione artistica e 26.3 per le difficoltà. Lo spagnolo Fernando Diaz Del Rio si conferma secondo con 83.3333, mentre i francese Quentin Rakotomalala scavalca il serbo Ivan Marinovic (terzo nel tech) e conquista il bronzo con 78 punti.

“Non nascondo che l’obiettivo è superare i 90 punti e stiamo lavorando per questo - commenta l'azzurro - Un europeo esaltante che sta per finire ma che può ancora regalare sorrisi alla squadra. Oggi è andato tutto per il meglio; mi sono sentito molto bene e la musica è stata coinvolgente per tutti. Faccio parte di una squadra fantastica, unita e che merita questi successi”.

Se per il tecnico Giorgio aveva scelto “A plastic sea” (ispirato dalle parole di David Attenborough, divulgatore scientifico e naturalista britannico, volte a richiamare l'attenzione sull'impatto che l'attività umana ha sugli ecosistemi marini e sul legame che questi hanno con la vita sul nostro pianeta), per il libero si esibisce nel "Deus ti salvet Maria", l’Ave Maria in sardo di Fabrizio de André, con la voce di Mark Harris, che si ispira alla continua ricerca di senso dell'uomo che, solo sulla terra, si rivolge a divinità e santi per fare luce su un mondo che sembra a volte troppo grande per essere compreso.

Tutti in delirio nella piscina del Nicola Pietrangeli al Parco del Foro Italico in questa domenica di agosto che resterà nei cuori di tanti e spingerà molti ragazzi che vogliono avvicinarsi a questa disciplina e spezzare indugi e barriere e farlo. Il campione è anche quello che trascina e coinvolge. Giorgio Minisini ha i cromosomi giusti. Atleta esemplare per qualità tecniche e spirito di sacrificio. Equilibrato e con una grande forza di volontà. Pigmalione, motivatore, un po’ guascone, è il nuovo Bill May del nuoto artistico mondiale. Protagonista dentro e fuori dall’acqua.

Soprattutto in questi Europei di Roma, che insieme alla compagna di mixed Lucrezia Ruggiero, a tutte le ragazze della squadra e allo staff al completo, aspettava da anni, sta imparando a conoscerlo meglio anche il pubblico. Fans e supporters hanno preso d’assalto il villaggio.

LA GIOIA DI LINDA. Venti medaglie in dieci anni di campionati europei. Linda Cerruti è la record’s women del sincro italiano. Dal bronzo con il libero combinato agli Europei di Eindhoven 2012 (quando nel singolo si classificava quinta) all’argento nella finale del solo free agli Europei di Roma e con la prospettiva concreta di aumentarle ancora, a cominciare dal combo di oggi pomeriggio alle 15.

E’ settima in ordine di apparizione. Le avversarie dirette non si sono ancora esibite (ma non avrebbe comunque voluto conoscerne i punteggi per non lasciarsi condizionare). E’ focalizzata su se stessa. Nel preliminare aveva già superato il muro dei 91 punti e tenuto dietro greca ed austriaca. “In finale volevo andare oltre i 92”, dice. C’è riuscita! Ha ottenuto 92.1 con 27.7 di esecuzione, 36.8 di impressione artistica e 27.6 di difficoltà. “Non è il mio migliore ma ci si avvicina molto”, sorride. Interpreta “The Storm”, del compositore ungherese Havasi con la coreografia di Patrizia Giallombardo e Vlada Chigireva; esercizio con il quale si era classificata quarta a giugno ai mondiali di Budapest (90.2667 nel preliminare e 90.9667 in finale) alle spalle della greca Evangelia Platanioti (90.4000 e 91.7667) e che le era costato più di qualche lacrima. “Nello sport si vince e si perde e comunque si piange sempre”.

Linda Cerruti a questi Europei di Roma sta piangendo di gioia fin dall’inizio e c’è ancora molto da nuotare. “Ogni sera metto passo in rassegna le mie medaglie, le metto nel cassetto insieme alle mascotte e mi riprometto di vincerne ancora”.

Linda parte dal battito d'ali di uno stormo per volare avanti in una coreografia dove si esaltano le sue doti di dinamismo e fluidità, in un perfetto equilibrio. A ripensare che ai Mondiali di Roma 2009, quando aveva 16 anni, era ancora una pre swimmer le si accappona la pelle. "Sentivo la gara. Questa mattina ero molto stanca già durante l'allenamento. Le mie allenatrici, la fisio e tutto lo staff a incoraggiarmi. Poi appena mi sono tuffata in gara è andato tutto bene, mi sono rilassata e la fatica è finita alle spalle. E' andato tutto bene, tranne un piccolo problema con l'acconciatura che mia ha disturbato durante tutta la prova ma che alla fine non ha influito più di molto”. Dopo di entrano l’amica ucraina, vice campionessa del mondo, Marta Fiedina (miglior anche nel preliminare con punteggio 94.0000) che va a prendersi la medaglia doro e il titolo europeo da dedicare alla sua amata e martoriata Ucraina. Con 94.6333 punti fa saltare il banco: 28.3 per l’esecuzione, 37.7333 per l’impressione, 28.6 per le difficoltà.

L’austriaca Vasiliki Alexandri, la terza gemella, quella che fa la riserva nel doppio delle vice campionesse d’Europa Eirini-Marina e Anna-Maria, è terza e di bronzo con 91.8333 (27,5, 36.9333 e 27.4). A chiudere esce dal box la greca Evangelia Platanioti (che nel ranking provvisorio era terza con 91.0667) che in questi giorni ha passato molto tempo sui social a sfogare la rabbia di essere rimasta dietro mettendo ni dubbio la buona fede e la competenza dei giudici e che si peggiora, finendo ancora più indietro, con 90.6. Ma come canta Freddy Mercury sulle note della routine scelta dalla greca “lo show deve continuare”. Appuntamento alla prossima sfida.

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