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L’Italia e l’America’s Cup (1992, 2000, 2021): tre sfide che hanno fatto storia

(Getty Images)

Nel 1992 il Moro di Venezia di Raul Gardini, vincitore della Louis Vitton Cup, fu molto vicino ad aggiudicarsi il trofeo

Redazione ITASportPress

"Gli amanti della vela in queste settimane hanno avuto l’opportunità di seguire una nuova storica edizione dell’America’s Cup, una delle competizioni sportive più antiche del mondo, che si disputa da quasi due secoli. L’evento consiste in una serie di regate tra due soli yacht: una che rappresenta il cosiddetto “defender”, vale a dire il detentore del trofeo (stavolta team New Zealand), e una che appartiene al “challenger”, che arriva all’appuntamento dopo aver sostenuto altre regate con più contendenti (la nostra Luna Rossa). L’Italia ha iniziato a dire la sua tra le più prestigiose imbarcazioni a partire dal 1983. Nel 1992 il Moro di Venezia di Raul Gardini, vincitore della Louis Vitton Cup, fu molto vicino ad aggiudicarsi il trofeo, ma fu costretto a soccombere in finale per 4-1 di fronte agli americani di America3.

"Anche nel 2000 i colori azzurri sfiorarono il colpaccio. Nel Golfo di Hauraki, infatti, Luna Rossa arrivò a contendere la vittoria finale al Team New Zealand, ma nelle regate che si svolsero tra febbraio e marzo fu battuta con un secco 5-0, nonostante molti addetti ai lavori vedessero gli italiani sotto una buona stella, considerando gli ottimi risultati maturati nelle fasi precedenti. A distanza di ben 21 anni, poi, lo Stivale è tornato a sperare con la 36ª edizione dell’America’s Cup e Luna Rossa di nuovo protagonista, ma purtroppo ancora sconfitta.

"Si è gareggiato nel Golfo di Hauraki, con ancora Team New Zealand come defender. Le regate si sono contraddistinte per l’impiego di yacht di classe AC75, imbarcazioni destinate a rivoluzionare il mondo della vela. Si tratta di motoscafi che superano i 20 metri di lunghezza e hanno la particolarità di non toccare l’acqua, grazie alla presenza di due foil ai lati. Al contrario di quanto potrebbe sembrare a prima vista, queste imbarcazioni sono in grado di percorrere lunghissime tratte in breve tempo, tanto che secondo gli esperti del settore sembra che “volino” sull’acqua.

"Luna Rossa ha dimostrato di viaggiare al massimo e di essere all’altezza del confronto. Ha tenuto testa ai temibili avversari neozelandesi fino a gara 6, con il risultato di 3 a 3. Si è dovuta arrendere in gara 10, quando la sfida si è conclusa sul 7 a 3 per New Zealand. Luna Rossa Prada Pirelli ha portato in dote non solo l’esperienza, ma anche le speranze di tanti sportivi italiani. Tutte le curiosità sul team di Luna Rossa in questa infografica fanno capire chiaramente il valore del team, a partire dallo skipper Max Sirena e il timoniere Francesco Bruni.

"Sirena e Bruni si sono trovati a gestire una grande responsabilità. L’Italia non ha mai vinto l’America’s Cup e c’era molta attesa, da parte di stampa e pubblico, per il confronto finale. Luna Rossa si è confermata motivo d’orgoglio non solo nell’ambito sportivo, ma per tutto il Paese in generale. L’attenzione mediatica è stata elevata. Chance così capitano pochissime volte nell’arco di una carriera. Ma l’Italia ci riproverà. “Non cambia niente: si va avanti, spero che restino tutti, c'è solo da rimettersi a lavorare”, ha dichiarato Bertelli. La missione è soltanto rimandata.