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Motori, giochi con la morte per diventare futuri Valentino Rossi. Video shock

Il servizio shock andato in scena a “Le Iene” ha mostrato la raccapricciante realtà dei piccoli piloti di moto

Redazione ITASportPress

In tutto il mondo sono moltissimi gli appassionati di motori, ma ciò che vediamo in pista sotto i riflettori assume sembianze ben diverse da quello che accade fuori. Spesso risulta molto facile superare il limite della sana competizione e del buon senso, specialmente se si tratta di bambini di 8 anni.

I BAMBINI CON L’OSSESSIONE DELLA MOTOGP - Il servizio andato in onda nell’ultima puntata della trasmissione “Le Iene”, con Daniele Bellocchio che ha intervistato questi bambini, dimostra tutto il contesto dietro queste gare, dove i genitori anziché preoccuparsi per la salute dei propri figli, li spingono ad andare ancora più forte. Tra questi piccoli piloti, c’è chi compie la scelta spontanea di correre e chi invece è costretto a farlo per placare il vuoto della madre o del padre, che vorrebbe vedere in suo figlio il nuovo Valentino Rossi.

IL RISCHIO DEI PICCOLI PILOTI - Una competizione malsana per questi bambini, che seguono alla lettera i consigli dei loro genitori, che spesso tendono ad essere antisportivi e sbagliati. Tali nozioni, unite ai gesti scorretti dei grandi campioni, rischiano di deviare la mentalità e la crescita di questi giovani, che già in tenera età si prendono dei grandissimi rischi.

LE DICHIARAZIONI DEI GENITORI - Alcune dichiarazioni effettuate dai genitori di questi piccoli piloti, risultano a dir poco raccapriccianti: “Mio figlio si è dovuto amputare la falange, ma passa”. Addirittura un piccolo pilota di nome Leonardo ha raccontato le sue impressioni e le raccomandazioni del padre prima della gara: “se arrivo quarto o quinto mi incazzo, certe volte ma non tutte le volte butto qualcuno per terra, o passo brutto o butto qualcuno per terra. Me lo di ce papà: o passi o passi cattivo. Se non mi fanno passare li tocco e se cascano cascano”. Il padre del ragazzo, dopo le dichiarazioni del figlio ha confermato queste raccomandazioni:  “Si passa cattivi, altrimenti non passo. Purtroppo è così agonistico. Io ho avuto un’ischemia per un suo incidente, poi c’è stato un episodio recentemente di un bambino che è morto. Soffro quando ci sono le gare, mi prendo una cardioaspirina. Io starei volentieri a casa. Il 90% una frustrazione del genitore, 10% bambini appassionati“, ha dichiarato poi il padre di Leonardo.

I VALORI DELLO SPORT - Il servizio di Bellocchio fa meditare a lungo su quelli che dovrebbero essere i valori dello sport, che spesso e volentieri vengono lasciati da parte, come in questo caso, anche se qui la situazione è più grave del previsto, poiché si tratta di uno sport dovessi rischia la vita e i genitori anziché raccomandare ai propri figli di essere responsabili, li incitano ad andare più forte e a buttare a terra gli altri. Questi valori sono decisamente lontani dallo sport che insegna la lealtà, la sana competizione, il rispetto e tanto altro.