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L'analisi

Crisi Ferrari: in vacanza con tanti dubbi e un 4 in pagella a Binotto

Binotto
Momentaccio per la Ferrari fuori dal podio per due GP consecutivi

Redazione ITASportPress

La Formula 1 va in vacanza e la Ferrari non mette in valigia momenti di gloria. Una prima parte di stagione in chiaro scuro per la Rossa che come ha detto Lelcerc non trova continuità. Il mese di luglio ne costituisce uno spicchio fedele: aperto col primo successo in F.1 di Carlos Sainz, proseguito con la strepitosa vittoria di Charles Leclerc in Austria (accompagnata però dal motore arrosto dello spagnolo) si è chiuso nel peggiore dei modi con Sainz 4° e Leclerc finito addirittura 6°, dietro Perez che scattava undicesimo. Poteva essere la gara della svolta e invece, purtroppo, l'Hungaroring ha messo in luce tutti i limiti di una Ferrari (da 4 in pagella) che sbaglia troppo per poter sognare di tornare sul tetto del mondo.

Crisi Ferrari: in vacanza con tanti dubbi e un 4 in pagella a Binotto- immagine 2

ALTALENA ROSSA - La stagione è stata fin qui un'altalena, come ha fatto notare lo stesso Leclerc. A Binotto, invece, è toccata la difesa d'ufficio: "È mancata la prestazione della macchina, non è colpa delle strategie". Chi invece può gioire è Verstappen: con la vittoria di ieri il Mondiale sembra già in cassaforte. Non male dopo la lotta punto a punto con Hamilton della scorsa stagione. Come scrive oggi la Gazzetta dello Sport è un problema di strategia. Ieri in Ungheria il cambiamento delle condizioni climatiche che hanno fatto precipitare le temperature un ruolo l’avrà avuto. E ciò vale soprattutto per Sainz la cui gara è stata poi appesantita da due soste non impeccabili (3”6 la prima, 4”8 la seconda con un problema alla posteriore sinistra): lo spagnolo sia nella fase iniziale della corsa, con gomme medie, sia nel finale con le soffici, non è mai stato in grado di dare fastidio a Russell, il quale per completare la beffa lo ha pure scavalcato nella generale (158 punti contro 156). Ma ciò che ha contribuito di più a spingere giù dal podio un Leclerc che aveva comunque condotto la gara per 14 giri, nove dei quali dopo aver fulminato proprio il pilota della Mercedes a parità di gomme medie, è stata invece la strategia.

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