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F1, GP Olanda: nuova pista Zandvoort con curve inclinate come la Polistil

Redazione ITASportPress

Domenica si corre sul rinnovato tracciato olandese

La F1 dopo le polemiche di Spa-Francorschamps con la pioggia che ha costretto i commissari a fermare la corsa dopo due giri, riparte dal tracciato stretto e tecnico di Zandvoort in Olanda. Il circuito presenta curve inclinate come a Indianapolis o come nelle vecchie piste della Polistil. Come spiega Gazzetta.it, ci sono curve con inclinazioni che sono oltre il doppio di quella di Indianapolis (che è di circa 9 gradi) e questo significa che le monoposto potranno affrontare queste curve con una velocità molto più elevata rispetto al passato, sottoponendo i pneumatici a uno stress maggiore. In particolare la curva 14 viene percorsa a tutto gas, generando forze superiori ai 4g, mentre in altre due curve le frenate generano forze di circa 5g: le entrate in curva 1 e in curva 11. La curva 7, percorsa ad una velocità di oltre 260 km/h, è un altro punto in cui si generano forze laterali di circa 5g. A questa seguono immediatamente le curve 8 e 9 che vanno a completare una serie di tre curve consecutive con elevate forze laterali.

Zandvoort è stato inaugurato nel 1948 ed è un tracciato vecchio stile, con curve strette e veloci e numerosi cambi di elevazione. Una delle curve più famose è il Tarzanbocht, la prima curva del giro, che oggi è più vicina alla linea del traguardo rispetto a com’era originariamente. La Hans Ernst Bocht invece, situata a fine giro, ha un’uscita più ampia rispetto a prima e quindi consente ai piloti di accelerare prima. Attenzione alla sabbia: Zandvoort si trova infatti vicino a una spiaggia di dune che talvolta depositano granelli trasportati dal vento, compromettendo un po’ l’aderenza. Uno scenario che tipicamente si riscontra a volte sulla pista di Sakhir, in Bahrain. I giri di gara sono 72.