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Nuoto, Pellegrini: “Io come Buffon, non cedo mai”

"Lavoro duro perla settima medaglia mondiale nei 200 stile e mi godo il cambiamento: ora non divido più come prima"

Redazione ITASportPress

Federica Pellegrini, nel corso della sua carriera nel nuoto, ha vinto un oro olimpico, 5 mondiali (uno in vasca corta) e 14 europei (7 in corta). La nuotatrice ha rilasciato un'intervista a 'Il Corriere della Sera': "Io storicamente lavoro duro fino alla fine: scaricherò solo una settimana prima di partire per Budapest. Di solito quando scendo dall’altura vado molto bene: così lunedì parto per una settimana a Livigno, poi per due settimane e mezzo in Sierra Nevada. Spero non sia la volta che scendo e non vado... Ai miei livelli, dopo tanti anni, mi servono stimoli nuovi. Un altro è allenarmi sugli altri stili". 

VITTORIE - "L'argento di Montreal 2005? Nel tempo l’ho metabolizzato, ma lo vissi come una tremenda delusione perché arrivai là con il miglior tempo. Il bronzo a Melbourne 2007 è stata la conferma della bontà della scelta di lavorare con Alberto Castagnetti. Oro a Roma nel 2009? Semplice: i giorni più belli della mia vita. L'oro a Shanghai è stata la riconferma dopo un anno tostissimo con Lucas. L'argento a Barcellona? Una delle gare più importanti della mia vita dopo la delusione dei Giochi di Londra: mi ero allenata a dorso una volta al giorno, avevo deciso di gareggiare solo il giorno prima. Medaglia tanto bella quanto inattesa".

RIO 2016 - "La gente che ha visto la gara di Rio sa che il nuoto è questo, che ho lottato e non ero attaccabile in alcun modo. Di sicuro questo affetto mi ha rincuorato molto. Lo considero un premio al mio cambiamento come persona e come donna. Diciamo che oggi divido un po’ meno".

BUDAPEST 2017 - "La Ledecky ballerà da sola? Da lì non si scappa. Ma dietro siamo in tante con pari chance. Il ranking attuale (Fede è quinta, ndr) conta relativamente. Conterà invece come si esce dalla bagarre. La differenza di età con le avversarie? Le generazioni passano e io resto. Se penso a quando da bimba sfidavo la Van Almsick, e poi a tutte le sfide con Manaudou, Muffat, Franklin e adesso Ledecky... Ne ho viste parecchie e sinceramente è una bella soddisfazione essere ancora qui". 

JUVENTUS E BUFFON - "Per la finale di Champions League ci credevo tanto! Mi è spiaciuto che la squadra non abbia giocato come aveva giocato prima della finale. E mi è spiaciuto soprattutto per Buffon. Per lui mi vedevo già la scena: Champions e poi Pallone d’oro. Se mi sono rivista in lui? Decisamente. Abbiamo vissuto momenti simili e avuto reazioni simili. Nessuno vuole chiudere in lacrime. E come Gigi andrà avanti un altro anno, così io dopo quel colpo subito ai Giochi ho deciso di proseguire. Per amore del nuoto e per la voglia di rivincita".