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TENNIS, Australian Open: S. Williams supera ai quarti la Sharapova

Sulla Rod Laver Arena è stata la giornata di Serena Williams, l’ennesima contro la rivale storica Maria Sharapova.

Redazione ITASportPress

Sulla Rod Laver Arena è stata la giornata di Serena Williams, l’ennesima contro la rivale storica Maria Sharapova. Erano solo i quarti di finale dell'Australian Open perché la russa, proprio alla vigilia del torneo, si è fatta sfilare la quarta posizione nel ranking da Agnieszka Radwanska e l’urna malandrina ci ha messo del suo inserendola dalla parte della numero uno. E’ finita in due set: 64 … al termine di un match caratterizzato da urli e gemiti continui da parte di entrambe le contendenti.

Era la 21esima volta tra le due e a guardare i precedenti di dubbi su chi avrebbe vinto erano davvero ridotti al lumicino: quasi zero. Con il successo di oggi Serenona si è imposta sulla rivale per ben 19 volte, le ultime 18 consecutive. Quattro delle 18 sconfitte sono arrivate proprio a Melbourne: in semifinale nel 2005, in finale nel 2007 e nel 2015, nei quarti quest’anno. L’ultimo ko dell’americana risale addirittura alla finale del Masters del 2004 a Los Angeles: pure in quell’occasione la Williams era avanti 4-0 nel terzo e decisivo set prima di subire la rimonta della Sharapova più per demeriti suoi (non stava in piedi) che per la bravura della russa. Da allora per Masha ci sono state solo batoste cocenti del tipo vorrei ma non posso. Vorrebbe Masha, probabilmente pagherebbe di tasca sua pur di battere almeno ancora una volta Serena.

Da 10 anni la 29enne russa è la sportiva più pagata al mondo: lo scorso anno, Nike, Porsche, Evian, Tag Heuer e via dicendo le hanno versato oltre 20 milioni di dollari, 4 volte i guadagni dei prize money dei tornei. Vanta 1,6 milioni di follower su Twitter, 15 milioni di fan su Facebook e una app personale con migliaia di download.

Number one fuori dal campo, nettamente dietro sul court. Con un bilancio di 19 sconfitte e 2 successi parlare di rivalità con Serena è dura. Il confronto con una dei dualismi storici del tennis femminile, quello tra Navratilova e Evert, fa sorridere: si sono affrontate 80 volte e Martina ha vinto 43 volte, mentre Chris ha avuto la meglio in 37 occasioni. Insomma c’era equilibrio tra le due. Eppure ogni volta che Serena e Masha giocano contro si crea una grande attesa perché tutti si domandano se sarà la volta buona, se finalmente la russa la spunterà. Sarà perché tra le due c’è una forte contrapposizione di temperamento, aspetto e stili.

Anche stavolta ha vinto la Williams. Alla vigilia la russa poteva sperare in quei 21 ace su un totale di 58 vincenti che aveva messo a segno contro la rampante Bencic. La Sharapova sembrava aver ritrovato un colpo, il servizio appunto, che era diventato la sua croce dopo l’operazione alla spalla del 2008. Poteva essere quella la chiave giusta per scardinare il fortino a stelle e strisce inespugnabile. Invece contro Serena, magari sarà stata la tensione, Masha ha ripreso a sparare a salve: pochi ace (2 contro 12 dell’avversaria), parecchi doppi falli (7) in momenti anche delicati. E contro la number one non te lo puoi permettere. Nel primo set la russa ha cominciato meglio (2-0), poi sotto 4-3 ha annullato tre palle break consecutive (era 0-40), ne ha avuta a sua volta una sul 4-4, ma si è arresa al decimo game dopo aver annullato tre set point. Il contraccolpo per la russa è stato terribile: subito 5-0 per Serena e match praticamente chiuso (61 finale). Il primo set è durato quasi un'ora, il secondo è volato via in 37 minuti.

Masha farebbe impallidire il povero Gerulaitis. Il compianto tennista americano, quando dopo 16 sconfitte consecutive contro Connors riuscì a vincere il 17esimo incontro, dichiarò : “Deve ancora nascere chi sia in grado di battere Gerulaitis 17 volte di seguito…”.