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Tennis, immenso Federer: domina Nadal e conquista il “Miami open”

Lo svizzero, numero 6 del ranking mondiale (da domani salirà sulla quarta poltrona) e quarta testa di serie, ha superato per 63 64, in un’ora e 35 minuti, lo spagnolo Rafa Nadal

Redazione ITASportPress

Ancora lui, Roger Federer: c’è la firma del 35enne fuoriclasse di Basilea anche sul "Miami Open", secondo Atp Masters 1000 del 2017, dotato di un montepremi di 6.993.450 dollari, conclusosi sui campi in cemento del Tennis Center di Crandon Park, in Florida. Lo svizzero, numero 6 del ranking mondiale (da domani salirà sulla quarta poltrona) e quarta testa di serie, ha superato per 63 64, in un’ora e 35 minuti, lo spagnolo Rafa Nadal, numero 7 Atp e quinto favorito del seeding, in quella che era la 37esima sfida in carriera fra i due, la terza quest’anno: come già nelle prime due si è imposto di nuovo King Roger, in precedenza vincitore in cinque set a Melbourne (dove ha conquistato il 18esimo Slam, record assoluto) e negli ottavi ad Indian Wells due settimane fa, in un match senza storia. Ora dunque il bilancio dei precedenti vede il maiorchino avanti per 23 a 14, dopo aver perso gli ultimi quattro testa a testa disputati.

Per Federer si tratta del 91esimo titolo conquistato in carriera in 139 finali, il terzo trionfo a Miami, a undici anni di distanza dall’ultima volta (lo svizzero ha vinto il torneo nel 2005, battendo Nadal, e nel 2006, superando Ljubicic, suo attuale coach). E’ anche il terzo trofeo che Roger si aggiudica in questa stagione che lo ha visto imporsi agli Australian Open e a Indian Wells, battendo Wawrinka. Unica “stecca” a Dubai, sconfitto negli ottavi da Donskoy con tanto di match-point a favore: il suo fantastico bilancio nel 2017 dice 14 vittorie e 1 sola sconfitta.

MIAMI STREGATA PER RAFA – Rimane dunque stregata Miami per lo spagnolo che in Florida non ha mai vinto, pur avendo giocato cinque finali: nel 2005 aveva ceduto a Federer, nel 2008 è stato battuto a sorpresa da Davydenko, mentre nel 2011 e nel 2014 è stato sconfitto da Djokovic. Per il 30enne mancino di Manacor era la finale numero 104 in carriera (69 i titoli vinti, l’ultimo quasi un anno fa sulla terra di Barcellona), la terza in questa stagione: dopo aver perso in cinque set contro Federer a Melbourne, Rafa nell’ultimo atto di Acapulco era stato stoppato da Querrey. Nadal non conquista un trofeo sul cemento dal torneo di Doha, nel gennaio del 2014.

FIOCCANO LE PALLE BREAK NEL PRIMO SET - Già nel gioco di apertura Federer ha dovuto fronteggiare due palle break per tenere il suo primo turno di battuta, poi nel quarto game è stata la volta di Nadal a cancellare due chance al rivale (la seconda con un ace, stesso modo con cui il mancino spagnolo agguanta il 2-2). Quindi è stato di nuovo King Roger ad annullarne una (30-40) prima di salire 3-2 e in fotocopia è avvenuto lo stesso per Rafa nel sesto game. I due campioni si sono sfidati con un’intensità di colpi spettacolare, come da applausi è il modo in cui lo svizzero ha sventato la quarta palla break sul 3-3 30-40. Federer ha aumentato ancora la sua aggressività, spingendo a tutta diritto e rovescio: nell’ottavo gioco lo spagnolo ha annullato due opportunità di break con altrettanti servizi incisivi, ma alla terza non ha potuto nulla per impedire il 5-3 all’avversario. Che non si è lascia toscappare l’occasione per incamerare il set alla prima palla utile, dopo 48 minuti, quando Nadal rispondeva lungo di rovescio su un servizio a uscire dell’elvetico.

ROGER SFRUTTA L’AIUTINO DEL NASTRO - Come d’incanto, nella seconda frazione hanno smesso di arrivare le opportunità di break, almeno fino al 3-3, quando Roger si è portato 30-40 e Rafa è stato bravo e coraggioso a giocare la smorzata di rovescio e chiudere con una volée di diritto in allungo, per poi cancellare un vantaggio dello svizzero con un rovescio lungo linea potente e preciso, prima di issarsi 4-3 grazie a due prime di servizio efficaci e precise. Però sul 4-4 30 pari il nastro si è colorato di rossocrociato su un diritto di Federer, costringendo Nadal a una disperata rincorsa in avanti per poi venire scavalcato da un lob del rivale. E sulla palla break Roger di risposta si è cavato la palla dallo stomaco con un rovescio lungo linea sul quale lo spagnolo non ha saputo trovare un’adeguata difesa, mandando oltre la linea. Gli sforzi di Rafa per restare aggrappato alla partita sono stati vanificati da un paio di rovesci di controbalzo del rivale, che hanno fiaccato anche sul piano morale il maiorchino, che ha affossato in rete un diritto, poi ha subito un vincente di Roger e sul primo match ha risposto lungo di rovescio dopo una prima centrale del 35enne di Basilea. Che ha liberato la sua gioia, saltando come un grillo sul campo: una scena già vista a Melbourne e a Indian Wells. Per gli altri big del circuito c’è davvero di che preoccuparsi.

FINALE: (4) Roger Federer (SUI) b. (5) Rafa Nadal (ESP) 63 64