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Tennis, Nadal annuncia ritiro dal Roland Garros

L’annuncio intorno alle 16.30: Nadal in conferenza stampa nella sala principale, quella dove ha festeggiato i suoi nove trionfi al Roland Garros

Redazione ITASportPress

L’annuncio intorno alle 16.30: Nadal in conferenza stampa nella sala principale, quella dove ha festeggiato i suoi nove trionfi al Roland Garros. Un quarto d’oro dopo Rafa ha annunciato il ritiro dal torneo a causa di un infortunio al polso sinistro. Un colpo di scena inatteso: la seconda prova stagionale dello Slam perde dunque improvvisamente uno dei protagonisti più attesi, numero cinque della classifica mondiale e quarta testa di serie, che sabato avrebbe dovuto affrontare al terzo turno il connazionale Marcel Granollers, così promosso agli ottavi senza scendere in campo dopo che già al secondo turno aveva beneficiato del ritiro, ma a partita in corso, del francese Mahut.

“E’ un problema all’inserzione del tendine che avevo già arrivando qui a Parigi e non ha fatto altro che peggiorare, se continuassi a giocare rischierei la rottura”, ha spiegato il mancino di Manacor. Il campione maiorchino ha poi aggiunto che si tratta di un altro tipo di problema rispetto al fastidio avuto al polso ad inizio stagione e che le avvisaglie le aveva avvertite già durante il Masters 1000 di Madrid, tanto da indurlo ad effettuare dei controlli durante gli Internazionali BNL d’Italia a Roma. In Spagna aveva ceduto in semifinale a Murray, poi a Roma era uscito di scena nei quarti giocando un ottimo match contro Djokovic. E prima aveva vinto a Monte Carlo e Barcellona.

Nadal a Parigi aveva esordito rifilando un triplo 61 l’australiano Sam Groth, per poi battere ieri al secondo l’argentino Facundo Bagnis per 63 60 63. Il mancino spagnolo, che compirà 30 anni il prossimo 3 giugno, puntava al decimo titolo parigino. Nessun tennista è mai riuscito ad andare in doppia cifra in una singola prova del Grande Slam. “Volevo vincere il torneo - ha spiegato - e mi ero preso dei rischi già giocando i primi due turni senza dirlo a nessuno. Ieri non riuscivo a tirare il diritto e sono sceso in campo solo grazie ad una infiltrazione, con il polso praticamente anestetizzato. Solo il mio staff era al corrente della situazione. Questa mattina, dopo un altro controllo, i medici mi hanno detto che non era possibile andare avanti. Continuando a giocare avrei rischiato di danneggiare ancor più il mio polso rischiando la completa rottura del tendine infiammato. Il mio obiettivo era di giocare ancora cinque match arrivando in fondo, ma il polso non resisterebbe allo sforzo, i medici sono stati chiari. Sono obbligato a prendere questa decisione molto difficile per me e nel torneo che più amo e che considero più importante durante la stagione. Fa parte della vita, è un momento difficile, ma non è la fine. Ho ancora tante motivazioni ed energia per andare avanti. Tornerò il prossimo anno per provare a vincere ancora qui a Parigi”.

Lascia comunque uno spiraglio per Wimbledon, che comincerà fra un mese esatto, il 27 giugno. “Lavoreremo in questa prospettiva sperando che i trattamenti abbiano effetto e l’infiammazione passi. Intanto il polso dovrà essere immobilizzato per due settimane, poi vedremo come starò e valuteremo. Spero di recuperare in tempo, ma potrebbero volerci anche tre mesi… In questo momento non è il caso di parlarne, certezze non ce ne sono”.

Per Rafa si tratta dell’ennesimo stop di una carriera travagliata da questo punto di vista. Era diventato il Signore della Terra nel 2005, ad appena 19 anni, vincendo 11 tornei, ma ha rischiato di fermarsi per una frattura al piede destro. Superato il problema è diventato numero dopo la leggendaria finale di Wimbledon 2008 vinta su Federer. Nel 2009, per problemi fisici e personali, ha ceduto lo scettro. L’anno dopo ha vinto tre Slam, poi nel luglio 2012 si è arreso alla Sindrome di Hoffa (un’infiammazione dell’adipe tra il tendine e la rotula). Le sue ginocchia martoriate sono diventate un affare di stato. Sette mesi di stop ce lo hanno restituito ancora più forte, protagonista nel 2013 di una stagione indimenticabile: 10 titoli tra cui Parigi e New York e di nuovo numero uno. Nel luglio 2014 ancora un infortunio, questa volta al polso destro: distacco della cartilagine articolare dell’ulna. Poi sempre nel 2014 l’operazione di appendicite che lo ha costretto a rinunciare al Masters di Londra.

Un Roland Garros stregato, quello di quest’anno, iniziato con il forfait di Roger Federer assente per la prima volta a un torneo dello Slam dall’estate del 1999 (65 presenze consecutive) e continuato con il ritiro di Nadal quando il torneo cominciava ad entrare nel vivo. Non ci sarà dunque l’attesa semifinale con Djokovic. “Il mio primo pensiero va a Rafa - ha detto il direttore del torneo Guy Forget - è il campione più titolato del Roland Garros e avrebbe voluto continuare ad ogni costo il torneo, ma i medici lo hanno dissuaso perché avrebbe corso un rischio troppo elevato. Spero che Rafa possa tornare in campo già a Wimbledon. Il torneo continua, il tabellone si apre e chi alzerà la coppa sarà comunque un grande campione”.