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Ancelotti: “Ripresa? Sì, purché tutti nello stesso momento. Giocatori pronti in 15 giorni…”

Ancelotti (Getty Images)

"La priorità resta la salute delle persone"

Redazione ITASportPress

L'intera prima pagina dedicata all'intervista esclusiva a Carlo Ancelotti. L'allenatore dell'Everton ha parlato ai microdoni de L'Equipe per affrontare i temi salienti di questo periodo di emergenza dovuto al coronavirus. Giocare si può, a patto che la situazione sia di sicurezza per tutte le persone del sistema, questo in sintesi il pensiero del tecnico.

FUTURO - "Quello che ci sta accadendo è una lezione", titola L'Equipe. E in effetti Ancelotti racconta la sua quarantena a Liverpool ammettendo di vivere un qualcosa di mai vissuto prima: "Sono con mia moglie e mia nuora. Anche mia figlia e suo marito sono Inghilterra. Preferisco restare a casa e non rischiare in questo periodo. Sento cosa si dice dell'Italia e preferisco fare così stando molto attento. Faccio cose che non avevo mai fatto prima. Per forza. Anche un po' di dieta...(ride ndr)".

CALCIO - Sulla ripresa della Premier League, il tecnico di Reggiolo ha posto una condizione: "Vedremo cosa si deciderà. Uno degli aspetti importanti è che tutti i club riprendano contemporaneamente, che non ci siano disparità, che nessuno abbia un vantaggio sugli altri. Posteriormente, non importa il tempo di interruzione. I giocatori di oggi possono riprendersi fisicamente in 15 giorni. Lo stop ai giocatori è lungo, però non credo che atleti del loro livelli abbiano problemi a disputare una partita dopo sette-otto settimane di riposo. Ovviamente non saranno al 100% una volta tornati, però hanno la capacità di giocare, non ho dubbi. Tutte le squadre saranno nelle stesse condizioni fisiche. Ci alleneremo giocando". "Porte chiuse? Ovviamente il calcio senza pubblico non è la stessa cosa ma di fondamentale importanza è assicurarsi che tutto sia sicuro e tutti siano protetti. I giocatori sicuramente, ma anche le persone che lavorano attorno alla partita come i giornalisti, la sicurezza...".