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Arsenal, Mannone ricorda il rapporto coi portieri Almunia e Lehmann: “Zitto, bastardo”

Getty

L'intervista choc rilasciata ai colleghi di Goal

Redazione ITASportPress

Tra i portieri di una rosa o scatta uno stretto legame di amicizia, oppure non ci si può vedere a vicenda. Quest'ultimo è il caso dell'Arsenal ai tempi di Lehmann, Mannone e Almunia: in tre ci si gioca una maglia, spesso capita che uno giochi in campionato, uno in Europa e uno nelle coppe nazionali. Vito Mannone, classe 1988 al momento in prestito al Reading in Championship dagli americani del Minnesota United, ha parlato a Goal in esclusiva delle stagioni ai Gunners (è stato tesserato dal 2005 al 2013, in mezzo due prestiti all'hill City), specialmente della "faida" che è andata creandosi fra i due colleghi di reparto Lehmann e Almunia nel 2007: "Periodo difficile, il tedesco era molto aggressivo, specialmente con Almunia. Si può immaginare quale tensione ci fosse per me e in generale agli allenamenti. Io cercavo di imparare, loro cercavano di uccidersi a vicenda".

OGNI ALLENAMENTO UNA FINALE DI CHAMPIONS - Almunia aveva preso il posto di Lehmann per i troppi errori commessi in quel periodo, e il tedesco non la prese di certo bene, tanto che nella sua autobiografia, edita nel 2017, ha ricordato di quando si accese una rissa in allenamento per un fallo subito da Lehmann e Almunia che diceva di no dall'altra parte del campo (volarono parole grosse: "Zitto, bastardo", "Ah, ecco cosa pensi davvero di me. Sei uno che insulta i colleghi"). Mannone ricorda quegli eventi: "Non fui io a dividerli, io ero un ragazzo e vedevo loro litigare sempre, per me era difficile affrontare tutto ciò. Ogni allenamento era una finale di Champions, impossibile sbagliare qualcosa. Ma è servito a me per crescere, mi ha aiutato a esser uomo in un ambiente difficile".