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Asensio: “Real? Mia madre sapeva già tutto. Mi voleva il Barça. Il giocatore perfetto ha il mio mancino”

MADRID, SPAIN - AUGUST 16: (SPAIN OUT)   Marco Asensio of Real Madrid poses during his official presentation at Estadio Santiago Bernabeu on August 16, 2016 in Madrid, Spain.  (Photo by Angel Martinez/Real Madrid via Getty Images)

"I miei genitori mi ripetevano che al primo posto dovevo mettere lo studio, poi il calcio. Avevo 8 e 9 in tutte le materie"

Redazione ITASportPress

La straordinaria forza del Real Madrid sta anche nei suoi ricambi: se manca qualche titolare, infatti, chi scende in campo si trasforma da semplice rincalzo a giocatore determinante. E' il caso di Marcos Asensio, astro nascente del calcio spagnolo, che si è confidato a El Partidazo de Cope: 

INFANZIA"Ho sempre avuto una fortissima passione per il calcio, ma da bambino non immaginavo che sarei diventato calciatore. Pensavo solo a divertirmi, finché non è arrivato il debutto in prima squadra e da lì ho cominciato ad organizzarmi la carriera. Ricordo anche il mio primo stipendio quando avevo 17 anni che era di 1000 euro. I miei genitori mi ripetevano che al primo posto dovevo mettere lo studio, poi il calcio. Avevo 8 e 9 in tutte le materie, quindi riuscivo a far combaciare le cose".

RETROSCENA"Ai tempi delle giovanili del Maiorca c'erano diverse squadre interessate a me, tra cui anche il Barcellona, ma poi non si è concretizzata questa ipotesi. Non so esattamente il motivo, ma ci sono stati dei problemi".

ANEDDOTO"Ho sempre fatto il tifo per il Real Madrid e in camera mia avevo il poster di Zidane. Una volta ero con i miei a Puerto Portals a Maiorca, sapevamo che c'era spesso il presidente Florentino Perez e un giorno lo incontrammo: mia madre gli disse che io avrei giocato al Real Madrid e così è stato, nonostante lo avesse detto per scherzo. Adesso è un aneddoto incredibile".

ZIDANE"Al rientro al Real Madrid c'era Benitez, mi disse che sarebbe stato giusto andar a fare esperienza in un'altra squadra, così andai all'Espanyol, con cui avevo fatto un provino da piccolo. Poi sono tornato e Zidane, che era il mio idolo da bambino, mi ha dato subito fiducia, abbiamo un ottimo rapporto e sono felicissimo di essere allenato da lui. Mi ha detto che è da Messi che non vedeva un mancino come il mio. Ricordo che prima della sfida in Supercoppa con Il Siviglia mi disse che avrei giocato io, ma poche ore prima del match mi addormentai e non mi sono svegliato. Ho pensato che mi avrebbe tolto dalla formazione titolare. Ramos mi guardò e mi disse: 'Sei un disastro, adesso vai in panchina'".

RONALDO"Merita il pallone d'oro. Penso che il giocatore perfetto sia qualcuno con il suo piede destro, i colpi di testa di Ramos e il mio piede mancino".