Bellingham “oscurato”: niente diretta tv del Clasico in Inghilterra, ecco perché

Nell’epoca in cui gli incassi da “stadio virtuale”, ovvero quelli legati alla vendita dei diritti televisivi delle partite di campionato, sono irrinunciabili per buona parte dei club grandi e piccoli delle nazioni calcistiche più sviluppate, c’è ancora chi pensa a salvaguardare la percentuale di riempimento degli stadi "veri".

Accade in Inghilterra, dove dagli anni ’60 è in vigore una legge che, proprio per favorire la presenza negli stadi, vieta la trasmissione di partite in televisione dalle 14.45 alle 17.15, ovvero proprio nella fascia oraria durante la quale, nel weekend, si disputa la maggior parte delle partite della Premier League.

Nulla di male se non che tutto questo vieterà nel prossimo weekend agli appassionati di calcio di assistere comodamente dalla tv alle gesta del più forte calciatore inglese del momento, Jude Bellingham, che scenderà in campo con il suo Real Madrid in casa del Barcellona proprio sabato 28 ottobre alle 16.15 ora spagnola.

Considerando il fuso orario di un’ora, a Barcellona la partita inizierà alle 15.30 ora inglese, nel pieno dell’”embargo televisivo”. La legge sarà in vigore fino al 2029 e non sembrano esserci margini per ottenere un’”eccezione”. Vero è che accade di rado che un match di questa portata si disputi in orario pomeridiano, ma in tanti ritengono questa norma superata dagli eventi.

Palpabile la delusione di Keegan Pierce, amministratore delegato della Liga per Regno Unito e Irlanda, intervistato dal Sun: “Sosteniamo pienamente le misure volte a favorire la frequentazione degli stadi inglesi, ma riteniamo che questa legge debba essere limitata alle partite nazionali e non a quelle che si giocano all’estero”.

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