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IL RICORDO

Borussia Dortmund, Haller rivive la malattia: “Il mio corpo era rotto dopo la chemio”

Borussia Dortmund Haller
Le parole del centravanti del club tedesco.

Redazione ITASportPress

Tornato a giocare e a sorridere. Sebastien Haller, centravanti del Borussia Dortmund, ha vinto la battaglia contro il cancro e lo ha fatto lottando e affrontando tutto a testa alta. Non senza difficoltà. A L'Equipe, l'attaccante ha raccontato il periodo vissuto lontano dal campo e soprattutto le fasi più dure della malattia.

"Ho allontanato la paura, quello stato d’animo non sarebbe servito nè a superarla, nè a conviverci", ha detto. "Ho pensato: se qualcosa deve accadere, accadrà. Se hai un po’ di controllo, puoi avere più apprensione, paura, ma… Non avevo altra scelta che fidarmi dei medici, che sono stati eccezionali con me. Dovevo continuare ad essere mentalmente forte, dirmi che con questo atteggiamento avrei superato tutto. Da giocatore professionista ho sentito che dovevo avere questa responsabilità".

Haller ha ricordato davvero tutto della malattia. Anche i primi sintomi: "Era maggio ed ero appena arrivato in Nazionale. Avevo un fastidio allo stomaco che è durato per un po’ di giorni, poi mi sono preso l’influenza. Eravamo in Sud Africa, ricordo che indossavo il piumino ma avevo tantissimo freddo. Mi sentivo molto debole". Successivamente le cose sono peggiorate, proprio nel momento del suo approdo al Borussia Dortmund: "Poi è cominciata una specie di pressione agli addominali, credevo di avere un ernia  e ho consultato i fisioterapisti. Ho provato di tutto, massaggi, agopuntura nella zona interessata, ma non è passato. Mi hanno consigliato di fare un’ecografia per chiarire la situazione. Poi hanno visto una massa. Abbiamo fatto la risonanza magnetica la mattina dopo per scoprire se il tumore era benigno o maligno… Tuttavia, ho continuato ad allenarmi. E poi, quando è arrivato l’urologo, mi ha fatto spogliare e in dieci secondi mi ha detto: 'è un tumore'. In quel momento ti crolla il mondo addosso".

Dopo aver avvisato la famiglia, si è passati subito all'intervento: "Abbiamo dovuto accelerare data la dimensione delle metastasi, questa era la cosa più preoccupante".

Fatto l’intervento sono arrivati quattro cicli di chemio: "La parte peggiore è dopo la chemio in realtà. La chemio ha rotto il mio corpo dall’interno, l’operazione dall’esterno. Quindi, ho dovuto raccoglierlo a poco a poco. E dopo la chemio, anche se ti senti abbastanza bene, sembri davvero una persona malata, hai gli occhi incavati, meno capelli, labbra nere… I primi giorni, a causa del catetere nella mia gola, avevo la voce di un ragazzo che aveva preso un raffreddore. Non capita spesso che un calciatore abbia il cancro".

A novembre un altro intervento: "Era stato pianificato dall’inizio, a causa del livello del tumore. La metastasi era molto, molto grande, in effetti. In breve, era necessario operare un prima volta, fare la chemio per rimuovere le metastasi e quindi tornare in sala operatoria".

Ma per fortuna il lieto fine: "Sono successe tante cose, ma ho passato del tempo con la mia famiglia, mi ha fatto sentire bene, ho visto crescere i bambini, mi sono schiarito la mente. Ho fatto altre cose, come il ciclismo, l’organizzazione di pesca sportiva, una gita, paddle, golf… Siamo andati a New York, Londra, Qatar per la Coppa del Mondo. Pensavo che nella mia posizione fosse bello fare cose che non avevo l’opportunità di fare".

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