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Bravo dice no al Cile per un viaggio con la famiglia

La famiglia prima di tutto. Anche del lavoro o, nel caso di un calciatore, di una convocazione per la propria nazionale

Redazione ITASportPress

La famiglia prima di tutto. Anche del lavoro o, nel caso di un calciatore, di una convocazione per la propria nazionale. Lo sa bene il portiere del Cile e del Manchester City, Claudio Bravo, che ha chiesto di esentato dalla lista dei giocatori convocati dal commissario tecnico della nazionale sudamericana, il colombiano Reinaldo Rueda. Anche se nella lista ufficiale compare l'estremo difensore cileno, la Federcalcio cilena precisa che il capitano è stato messo fuori dalle convocazioni perché ha rifiutato di partecipare alle due gare amichevoli.

FAMIGLIA - Secondo quanto riportano i media locali, l'ex portiere del Barcellona, ora al Manchester City con Pep Guardiola, ha dichiarato all'ex allenatore di Ecuador, Honduras e Colombia, ora c.t. del Cile, di aver un viaggio con la famiglia già prenotato e inoltre di essere più preoccupato per la preparazione e il proseguimento della stagione con i Citizens (primo posto in Premier League con 16 punti di vantaggio sullo United e quarti di finale di Champions League appena conquistati).

LE SCUSE - Attraverso i social media sono arrivate le parole del portiere cileno: "Mi dispiace profondamente che mi abbiano chiamato in Nazionale contro la mia volontà anche perché nel corso degli anni ho guadagnato il rispetto per questa maglia. Spero che si comprenda la mia decisione in questa occasione".

SPIA - Dopo l'eliminazione dal Mondiale, non sono mancate le polemiche. Il portiere, a novembre scorso, è stato escluso dal gruppo Whatsapp creato dai giocatori della Roja. I vari Vidal, Medel, Jara e Beausejour hanno abbandonato il vecchio gruppo e ne avrebbero creato uno nuovo intitolato "La Roja senza spie", escludendo Bravo. Dopo la sconfitta col Brasile che è costata al Cile la qualificazione ai Mondiali, la moglie del portiere del City, Carla Pardo, aveva puntato il dito pubblicamente contro alcuni compagni di nazionale del marito.