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L'INCHIESTA

Chelsea, l’inchiesta del New York Times: “Bullismo, mobbing e un suicidio nel club”

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L'inchiesta condotta dal giornale statunitense

Redazione ITASportPress

Il Chelsea ha vissuto un periodo traballante durante la scorsa stagione. Il vuoto lasciato dall'addio del ex proprietario e magnate russo Roman Abramovich ha portato un brutto clima attorno al club londinese. Come testimoniato da un'inchiesta del New York Times, quando Todd Boehly ha acquistato il Blues ha ereditato una squadra di campioni, ma anche una situazione interna abbastanza preoccupante. Il quotidiano ha pubblicato un'inchiesta circa l'ambiente di lavoro che si vive all'interno del club londinese, intervistando una dozzina di dipendenti ed ex tali. Tutti hanno lamentato intimidazioni e paura, specie nel reparto marketing, diretto da Gary Twelvetree. Insomma, un clima tossico, fortemente stressante e con ricadute sulla salute di chi ci lavora.

A gennaio il suicidio dell'ex boss di Chelsea Tv, Richard Bignell, licenziato nel settembre precedente, avrebbe rafforzato il senso di disagio dei dipendenti, anche perché nel referto del medico legale si legge che la morte è dovuta alla "disperazione per aver perso il lavoro". Molti membri dell'area marketing si sono sentiti sminuiti, poco apprezzati, intimiditi e a volte finanche spaventati anche soltanto per partecipare ad una semplice riunione. "Prima di lavorare con il Chelsea non mi sono mai preoccupato per la mia salute mentale, ma dopo esserci entrato non dormivo bene la notte e peggioravo sempre di più", dice un ex dipendente intercettato dal giornale statunitense.

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