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Cska, Akinfeev: “Quando metti su famiglia il calcio diventa un lavoro e non più una passione”

"Dopo gli allenamenti e dopo le partite non leggo i giornali, penso solo a tornare a casa mia e a stare con i miei cari"

Redazione ITASportPress

Igor' Akinfeev, portiere del CSKA, ha rilasciato una breve dichiarazione facendo il punto della sua situazione attuale. Secondo l'estremo difensore del club moscovita e della Nazionale russa, un portiere a 20 anni vive diversamente il calcio rispetto a quando ne ha 30. Per Akinfeev adesso il calcio non è più la sua proprità: il primo posto è occupato dalla famiglia.

"A calcio gioco ormai da tanti anni, gioco a certi livelli e quindi so di cosa parlo. Spesso si attaccano i portieri, ma uno sportivo che sa il fatto suo e ha la coscienza pulita non fa molto caso a ciò che scrivono i giornali. La critica è sempre dietro l'angolo, c'è poco da fare. Da giovane vuoi solo giocare e vincere, non pensi a nient'altro. Ma quando arrivi ai 30 anni e hai una famiglia, vedi diversamente il calcio: diventa un lavoro. Credo che non sarò più così 'fanatico' come una volta, quando ancora non avevo moglie e figli. Gli allenamenti mi piacciono, il calcio è la mia vita e la mia fonte di reddito, ma al primo posto c'è solo la famiglia. Dopo gli allenamenti e dopo le partite non leggo i giornali, penso solo a tornare a casa mia e a stare con i miei cari".