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IL MISTER

De Zerbi: “Io allo Shakhtar? A volte mi chiedo chi me lo abbia fatto fare ma poi…”

De Zerbi

Il mister italiano racconta la sua decisione di trasferirsi in Ucraina

Redazione ITASportPress

Interessante intervista rilasciata da Roberto De Zerbi, allenatore dello Shakhtar Donetsk, al Corriere dello Sport. Il tecnico ha parlato a lungo della sua decisione di trasferirsi in Ucraina e delle motivazioni che lo hanno spinto a salutare l'Italia e il Sassuolo.

CRESCITA - "Avevo bisogno di questa esperienza. Quella di Sassuolo si era esaurita naturalmente, sapevo che non avrei potuto dare di più", ha raccontato De Zerbi. "Volevo misurarmi con realtà nuove, con uno spogliatoio multilingue, con la Champions, le 8 partite da preparare e giocare in venticinque giorni. Avevo la necessità e il desiderio di affrontare difficoltà maggiori. Non è stato semplice lasciare Sassuolo, persone alle quali sono molto legato, io mi affeziono alla gente più che ai luoghi. Le difficoltà le sto effettivamente incontrando, ci sono momenti in cui faccio fatica e mi domando chi me l’abbia fatto fare. Però, quando mi fermo a riflettere, concludo che era quello che cercavo".

CALCIO FUTURO - Dopo aver parlato a lungo anche dei calciatori del Sassuolo ora in Nazionale, De Zerbi ha avuto modo di dare la sua visione sul calcio che verrà: "Cambierà il calciatore, non il calcio. Sono le caratteristiche dei giocatori che fanno e faranno sempre più la differenza. Il motore, la cilindrata, la tenuta. Giocando contro Genk e Monaco ho trovato gente con accelerazioni da 40 metri in campo aperto. Lo strappo in Italia ce l’hanno Berardi, Castrovilli, Djuricic, Boga, Felipe Anderson, Mkhitaryan. Ce l’ha Zaniolo. Tu puoi anche essere organizzatissimo, ma quello che parte e prende 5 metri al difendente scombussola tutti i piani".

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