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Ibiza, il presidente: “Borriello? Idea di mia moglie…”

Ibiza, il presidente: “Borriello? Idea di mia moglie…”

"Nella vita contano due fattori: la cultura del lavoro e l’ambizione. Marco le ha entrambe"

Redazione ITASportPress

Amedeo Salvo, presidente dell'Ibiza, ha raccontato nei minimi dettagli a GianlucaDiMarzio.com la trattativa, andata a buon fine, legata all'attaccante classe '82 Marco Borriello:

"Quanti gol farà Borriello all'Ibiza? Se avessi la risposta vinceremmo tutti i campionati. Spero tanti. Garantisco qui e ora che sarà la nostra rivelazione. Farà benissimo. Nella vita contano due fattori: la cultura del lavoro e l’ambizione. Marco le ha entrambe. Bella vita? Feste e discoteche sono ovunque. D'estate, in Spagna, di più, ovvio. Ma fortunatamente la stagione calcistica finisce a giugno. Noi in spiaggia ci alleniamo: sveglia presto e corsa alle 8 di mattina quando i turisti non ci sono. Ibiza è bellissima, si vive benissimo: il periodo estivo corre veloce, durante l’inverno è un paradiso assoluto, le distanze sono brevi, c’è grande sicurezza e la qualità della vita è ottima. Le famiglie dei calciatori amano stare qui. E' un'isola che vive di calcio. La nostra è una società seria, di gente per bene che conosce questo mondo. Abbiamo un progetto reale alla base, molto concreto. Com'è nata la trattativa con Borriello? Ci serviva un centravanti forte, che garantisse gol. Il 7 agosto la federazione spagnola ci comunica che in Segunda B si era liberato un posto extra sul mercato legato a questioni amministrative derivanti dai debiti dell'Lorca Fútbol Club. E per meriti sportivi quella casella è stata assegnata a noi. Poi il caso ha voluto che mia moglie, Ornella Desiree Bellia, italiana che lavora nell’European Leagues (organizzazione sportiva calcistica che rappresenta gli interessi delle Leghe nazionali professionistiche in Europa, ndr) mi mettesse la pulce nell'orecchio: 'ma Borriello!?'. Così abbiamo subito chiamato il suo agente. Poi ho telefonato al ragazzo. Pensavo fosse impossibile, inizialmente. Poi gli ho spiegato i piani del club e lui è sembrato da subito molto interessato, accettando la categoria. I soldi non c’entrano nulla. Noi volevamo lui, lui voleva noi e l'isola, che è il posto dove vuole mettere radici. Ci siamo trovati e basta. Futuro da dirigente? Sì. Ne abbiamo discusso. Un giorno, quando deciderà di smettere, Marco potrà avere una posizione esecutiva nel club. Io ricordo in particolare la sua tappa a Roma, con Luis Enrique in panchina. Poi prima di definire l’acquisto mi sono rivisto le reti che aveva messo a segno con il Cagliari. La lingue per lui non è un problema, va alla grande si fa capire da tutti. Nello spogliatoio è entrato in punta di piedi. Ha un sorriso per chiunque".