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Il Tas dà ragione alla Doyen e condanna lo Sporting per M. Rojo

Rojo (Getty Images)

Lo Sporting perde la battaglia con la Doyen per Rojo

Redazione ITASportPress

Il Gruppo Doyen ha accolto con soddisfazione la sentenza del Tas, che ha dato ragione all'agenzia di Nelio Lucas nella disputa con lo Sporting Lisbona per la vendita dell'argentino Marcos Rojo ritenendo che le attività dei fondi di investimento nel mondo del calcio sono legali. "Dopo questo caso, la validità e l'integrità del business condotto da Doyen Sports nel settore del calcio è stato ratificato", ha sottolineato il presidente della società con sede a Malta Nélio Lucas. Il conflitto tra Doyen e Sporting Lisbona risale all'estate del 2014, quando il Manchester United era interessato al trasferimento di difensore centrale.  La transazione avvenne dopo un periodo di conflitto fra il club e il calciatore, che al termine di un mondiale da vicecampione del mondo decise di forzare la situazione per migrare verso un campionato di ricchezza e appeal maggiori. In un primo tempo lo Sporting decise di mettere il calciatore fuori rosa, ma immediatamente dovette recedere per non metterne a rischio il valore. Sicché accettò, obtorto collo, di cederlo. Una cessione che secondo Bruno De Carvalho, presidente dei 'Leoes' da poco più di un anno, si realizzava per una cifra inferiore a quella di 30 milioni che il club intendeva incassare se non fosse stato messo sotto pressione. E dietro quella pressione il presidente sportinguista ritenne vi fosse l’azione di Doyen Sports Investments, che nell’estate di due anni prima aveva finanziato al 75% l’acquisto dello stesso Rojo (proveniente dallo Spartak Mosca), unitamente al 35% di Zakaria Labiad. Ora che il TAS ha considerato il contratto valido e costretto a risarcire lo Sporting, il cui presidente, Bruno de Carvalho, ha già annunciato che farà appello.