In questo senso gli Spurs, che pure hanno incassato 110 milioni dalla cessione di Kane, sembrano essersi “vendicati” con il giocatore impedendogli di salutare stadio e tifosi come avrebbe voluto. Secondo quanto riportato dalla stampa inglese, e in particolare da 'The Athletic' e da 'The Telegraph', infatti, già nei giorni precedenti alla definizione del trasferimento Hurricane si sarebbe addirittura visto negare l'accesso al centro sportivo attraverso una fredda mail dal club in cui si affermava che la presenza di Kane all’interno del centro di allenamento sarebbe stata “inappropriata” visto che l’affare era ormai in via di definizione, alla luce anche della delusione che la tifoseria stava provando.
A quanto pare, quindi, a Kane è stata negata non solo la possibilità di salutare di persona gli ex compagni di squadra, ma addirittura di ritirare i propri effetti personali. Vane sono state le telefonate di Harry ad alcuni tra gli stessi ex compagni. L’attaccante, che non ha comunque risparmiato qualche frecciata al proprio passato dopo la firma con i tedeschi, si è quindi dovuto accontentare della lettera aperta indirizzata ai propri ex tifosi nelle ore precedenti all’ufficializzazione del passaggio al Bayern: “Salve a tutti, ci tengo a essere il primo a informare i tifosi del Tottenham che sto per lasciare il club – le parole scelte dal giocatore – Le emozioni che sto provando nel lasciare quella che è stata la mia casa da quando avevo 11 anni sono tante. Trovare le parole per salutarvi e ringraziarvi non è facile. Sarete sempre nel mio cuore. Grazie al Tottenham e grazie ai suoi tifosi”.
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