Intervistato da Canal Sur Radio per la trasmissione 'El Pelotazo', Isco ha parlato di tutto, dalla scelta di dire addio ai Blancos a quella di accettare la proposta del Betis, passando anche per un momento personale molto delicato: "Sono rimasto tanti anni a Madrid e sono stato bene. I primi cinque-sei sono stati belli, ho vinto tanto e giocato con fuoriclasse assoluti. Però ci sono stati anche momenti difficili. Ho subito cose che un giorno racconterò. Alcuni allenatori non mi hanno mai preso in considerazione per questioni di principio. Mi dicevano che non avrei mai giocato anche se avessi fatto magie in allenamento. In quei momenti mi è mancata forza mentale. Invece di dare ancora di più, finivo per crollare. A forza di sentire cose non vere sul mio conto mi sono dovuto affidare all’aiuto di un terapista, oltre che a quello di mia moglie e della mia famiglia. Alla fine ho deciso di andare via dal Real perché non avvertivo più la fiducia necessaria. Non si lascia a cuor leggero il club più importante del mondo, ma era inevitabile".
Poche parole sull'allenatore con più feeling tra quelli avuti al Bernabeu: "Zidane è uno degli allenatori con più personalità che abbia mai avuto. Madrid mette tanta pressione, il mister è arrivato in un momento difficile eppure siamo riusciti a vincere tre Champions League di fila. Poi è andato via, è tornato e abbiamo vinto un altro campionato”.
Sulla scelta di dire sì al Betis: “Sono maturato, ho lavorato molto su me stesso, sia a livello mentale che fisico e ora sono tornato a stare bene. Sono venuto al Betis perché voglio continuare a competere per vincere e voglio dimostrare che Isco può ancora stare ad alti livelli. Avevo solo bisogno di un po’ di fiducia e ora ce l’ho. Trovare l’accordo col Betis è stato facile: avevo ricevuto offerte economicamente più vantaggiose, ma questo era l’ambiente giusto anche per il feeling con l’allenatore che avevo già avuto e del quale conoscevo l’idea di calcio”.
Punto fermo della Spagna fino al 2019, Isco sogna di tornare a indossare la maglia della Roja: “Sarebbe bello tornarci e vincere qualcosa, mi brucia essere uscito dal giro troppo presto - la conclusione - Decide il ct, ma ci sono tanti giocatori forti che restano fuori. Ho 31 anni, ho giocato un Mondiale, ma mai un Europeo e mi piacerebbe. Ma dipende da cosa riuscirò a fare con il Betis”.
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