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Juventus, l’ex Marchisio spiega l’addio: “Era il momento giusto. Polemiche? Sono superate…”

Marchisio (Getty Images)

"Lo Zenit è una squadra ambiziosa con 100 anti di storia e ha dei tifosi da brividi"

Redazione ITASportPress

Lunga e interessante intervista rilasciata da Claudio Marchisio ai microfoni de La Stampa. L'ex centrocampista della Nazionale e della Juventus, adesso in forza allo Zenit San Pietroburgo ha parlato chiaramente del suo passato in bianconero, del suo addio e allo stesso tempo delle polemiche legate al suo ultimo periodo in squadra quando sembrava che le sue doti di tenuta atletica e fisica fossero il problema principale per cui non trovava spazio. Tra itanti  temi affrontati, anche i suoi obiettivi futuri che riguardano sempre il mondo del pallone.

ADDIO - "Era il momento giusto - ha detto Marchisio - dopo tanti anni a Torino avevo dato tutto. Trovare ogni stagione nuova linfa, nello stesso ambiente, con le stesse persone è dura. Migliorarsi con costanza in una sola società è complicato, per questo chi riesce si chiama bandiera". Nessuno stracico su quelle che sono state le polemiche al momento dei saluti: "Le polemiche sulla mia tenuta fisica? Qualsiasi polemica ci sia stata è davvero superata". E ora, il Principino ha raccontato la sua esperienza in Russia: "Qui sto bene, lo Zenit è una squadra ambiziosa con 100 anti di storia e ha dei tifosi da brividi che cantano dal primo all'ultimo pure quando si perde. A San Pietroburgo c'è una sola squadra e allo stadio c'è la città intera. Nei primi cinque minuti cantano sempre l'inno dei club e gli avversari ascoltano perché è un pezzo di Russia".

JUVENTUS E CHAMPIONS - "Sorteggio sfortunato? La Juventus non si può permettere di vederla così. Quest’anno ha la consapevolezza di poter vincere. Finale del 2017? Non abbiamo vinto quindi qualcosa mancava. Credo a livello di concentrazione e determinazione... La grinta messa a Cardiff per recuperare la partita sull’1-1 è scivolata via ed è successo ben due volte. Stessa storia a Berlino, con il Barcellona. Dani Alves raccontò a me e Barzagli che loro hanno davvero avuto paura di perdere quella sera. In una finale non sono concesse distrazioni. Paghi tutto, ma l’ambiente bianconero adesso merita quel trofeo". E su Cristiano Ronaldo, Marchisio racconta un retroscena legato ai figli: "Dispiaciuto di non giocare con lui? I miei figli mi hanno sgridato: ‘papà, arriva lui e tu te ne vai?’. Tutti trattano Ronaldo come una star di Hollywood e ha pressioni assurde che in campo non si vedono quasi mai".