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I RICORDI DI KHEDIRA

Khedira: “Addio al Real doloroso, ho pianto”

Khedira (getty images)

L’ex centrocampista di Juventus e Real Madrid Khedira ha ripercorso le tappe della sua carriera

Redazione ITASportPress

Sami Khedira, che da poco si è ritirato dal calcio giocato, ha rilasciato una lunga intervista a Marca, partendo proprio dalla decisione di appendere gli scarpini al chiodo: "È un processo che prima o poi va fatto, ci vuole tempo. Non è una decisione che si prendi da un giorno all'altro, ho lasciato ciò che amo di più e deve essere assimilato a poco a poco. Il mio corpo non era più pronto per competere ai massimi livelli e sentivo che dovevo lasciare, è la cosa migliore. Se non posso dare tutto me stesso, è meglio farsi da parte. È una cosa a cui pensavo da molto tempo, ne parlavo con la mia famiglia... Le emozioni sono ovviamente strane. Da una parte sei triste, certo, perché non giocherai più, ma dall'altra guardi a ciò che hai realizzato e ti senti orgoglioso di quello che hai fatto. È stato faticoso".

IL SOGNO - "Volevo essere un calciatore e il sogno era giocare una partita in Prima Divisione. E ho giocato per la squadra della mia città natale vincendo anche una Bundesliga. Poi è arrivato il Real Madrid, che ha cambiato tutto nella mia vita, non avrei mai immaginato di giocare per questo grande club. Ho giocato con i migliori calciatori del mondo, ho avuto i migliori allenatori, abbiamo vinto trofei incredibili... Era un'altra dimensione”.

LA CHIAMATA DI MOURINHO – “La Spagna ci aveva appena eliminati dal Mondiale in Sudafrica e io ero crollato. Eravamo tutti molto tristi, perché quella generazione meritava una finale. Improvvisamente ho ricevuto una chiamata. "Sami, il Real ti vuole bene e ti chiamerà Mourinho". È un grandissimo scherzo, ho pensato. "Ti chiamerà Mou, andrai al Real Madrid!". Ero molto nervoso e la mia principale preoccupazione era l'inglese, perché a quel tempo non lo parlavo. Così Mourinho mi ha chiamato e gli ho chiesto se potessimo parlare per messaggio! Rise e disse sicuro. Mi ha detto che mi voleva per il Real. E quella conversazione ha cambiato la mia carriera. Mourinho è la cosa migliore che mi sia capitata...".

LASCIARE IL REAL MADRID - "È stato triste lasciare il Real, sapevo di essere nel miglior club del mondo. Ho vissuto in una città fantastica, ho vinto titoli. Ho dato il massimo fino all'ultimo giorno, ma sentivo che era ora di partire. Lo senti quando arriva quel momento. Amo il Real Madrid e ho pianto per l’addio. Ricordo di aver fatto una passeggiata per Madrid di notte, da solo, ricordando tutto. Era difficile. Ma la Juve mi ha chiamato e ho sentito che era un cambiamento che mi avrebbe fatto crescere".

SULLA JUVE - "Sono stato molto contento. Ho vinto titoli, eravamo una famiglia... È stata un'ottima decisione andare alla Juve".

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