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RETROSCENA

Lambert e il Balotelli del Liverpool: “Non volevo stare in squadra con lui. Poteva fare autogol”

Rickie Lambert Liverpool (getty images)

Il racconto dell'ex Reds riguardo la stagione vissuta accanto a Super Mario

Redazione ITASportPress

Che la carriera di Mario Balotelli sia stata condizionata da alti e bassi è ben noto. Ma che le "balotellate" abbiano avuto anche il potere di condizionare il rendimento dei compagni ancora non era stato accertato. A parlare di Super Mario, facendo un salto indietro nel passato ai tempi del Liverpool, è stato Rickie Lambert che in maglia Reds ha vissuto un'unica stagione, forse anche per "colpa" del bomber italiano...

Lambert: "Non volevo stare in squadra con Balotelli"

 Balotelli Liverpool (getty images)

Cresciuto nelle giovanili del Liverpool, Lambert ha vissuto una sola stagione nella prima squadra Reds, quella del 2014-15. Tra alti e bassi, l'attaccante ha raccontato cosa non funzionò e come la figura di Balotelli sia stata negativa per lui: "Ero a Southampton e il mio agente mi ha chiamato e mi ha detto 'sei seduto?' Ero a letto, quindi mi sono seduto e lui mi ha detto: 'Il Liverpool ti aspetta'. La mia reazione è sta: 'ma vaffanculo!'. Ma lui mi ha detto che era una cosa seria che mi dava la sua parola", ha raccontato Lambert a Straight From the Off podcast facendo riferimento al momento della chiamata dei Reds. "Non potevo dirlo a nessuno, neppure ai miei amici che infatti non mi hanno ancora perdonato. Era uno sogno non potevo crederci".

E una volta a Liverpool, sotto la guida di Brendan Rodgers: "Il primo errore era stato nel pre-campionato quando il mister diede a me, Gerrard e ad altri inglesi 5 settimane di riposo in più. Io ne feci due e quando tornai sentii che in realtà avevo bisogno di una pausa. Dovevo farla ma tornai. Quello fu un errore, ma ero impaziente di iniziare col Liverpool".

PROBLEMI CON BALOTELLI - Iniziano gli allenamenti e Lambert si trova a fare i conti con Mario Balotelli, anche lui in squadra: "Era un bravo ragazzo, un po' infantile ma contagiava tutti con la sua allegria", ha esordito l'ex attaccante Reds. "Io ero all'apice della carriera e sinceramente non avevo visto niente del genere. Lui all'inizio si impegnava ma poi...". "Durante gli allenamenti potevi dire benissimo che non stava dando il massimo. Anzi. Rispondeva a Brendan  e la mia testa veniva distratta da tutto quello che accadeva. Mi stava giocando davanti e quello mi infastidiva. Solo vedere certe cose, certi atteggiamenti mi ha condizionato. La mia testa in allenamento andava con quello che accadeva. Quando giocavo con lui nelle partitelle non faceva nulla. Rovina tutto e non giocava. Era capace di calciare via la palla o di fare autogol. Dissi al mister di non rimettermi mai più in squadra con lui. Poi chiesi ad Hart e ai ragazzi se era così anche quando era al City e non risposero. Scossero solamente la testa...".

Dopo appena una stagione, Lambert, con l'amaro in bocca, decise di andare via. "Avevo rovinato tutto e lo sapevo. Ma non volevo essere un peso per il Liverpool. Non volevo rimanere seduto in panchina o in tribuna. Così, al termine dell'anno sono andato via".

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