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Legia, aggressione ai calciatori ma Pasquato non coinvolto. Il club prende le distanze

Il Legia ha diramato un comunicato dove condanna l'episodio

Redazione ITASportPress

Pugni e schiaffi ai calciatori del Legia Varsavia. Un episodio increscioso che vede ancora coinvolti i tifosi polacchi che in passato si sono resi protagonisti di episodi di violenza. Ad ottobre dell'anno scorso, seminarono il panico per le strade di Madrid prima della sfida in Champions League contro il Real. E poi ancora a febbraio di quest'anno, quando pestarono a sangue una cinquantina di tifosi dell'Ajax che stavano bevendo in un bar poco prima della sfida di Europa League, per non parlare della coreografia-shock mostrata in agosto, durante il terzo turno preliminare di Champions contro l'Astana, con tanto di pistola nazista puntata alla tempia di un bambino. Adesso l'aggressione ai propri beniamini che erano reduci da una sconfitta cocente contro il Lech Poznan per 3-0. A pestaggio finito, gli hooligans se ne sono andati soddisfatti, non prima però di aver terrorizzato nuovamente la squadra, avvertendola di essere pronti a ritornare "se giocate così anche la prossima partita". Il calciatore italiano Cristian Pasquato, secondo quanto raccolto da Itasportpress.it, non era in quel momento con i propri compagni di squadra non essendo stato convocato dal club.  Il Legia ha diramato un comunicato sul sito: "Dalle prime indagini risulta che un gruppo di persone è entrato nello stadio dopo che l'autobus della squadra è arrivato al parcheggio. Ne è nata una discussione accesa e una rissa con i giocatori e i membri dello staff di allenamento che è durata circa 8 minuti. Il club è consapevole del momento di difficoltà della squadra in campionato, ma condanna in modo inequivocabile questo episodio. La regola di base del Legia è del rispetto reciproco. Anche in tempi difficili e conflittuali il club non tollera azioni come queste. Il Legia approfondirà i fatti e intraprenderà tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza di tutti i giocatori e dei dipendenti".