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Garay contro il Valencia: 12 minuti di filmato social per ‘difendersi’ dagli attacchi del club

Garay (getty images)

Il difensore dirà addio alla società spagnola

Redazione ITASportPress

"Devo difendermi. Hanno fatto campagna diffamatoria nei miei confronti". Sono dure e decise le parole che Ezequiel Garay ha scelto di usare per rispondere al Valencia. La società con la quale si dirà addio nelle prossime settimane sarebbe accusata dal giocatore di aver mentito su diversi aspetti che hanno portato al mancato rinnovo del contratto.

Garay: 12 minuti di filmato per 'difendersi'

"Mi provoca davvero grande dolore dover arrivare a questo punto ma devo farlo. Come lavoratore devo difendere i miei diritti, che sono stati alterati dal club approfittando della pandemia", ha esordito Garay. "È la prima volta che faccio questo in 16 anni da calciatore professionista. Mi spiace arrivare a questo punto ma mi sento costretto a farlo a seguito della campagna diffamatoria nei miei confronti. Per i miei avvocati sarebbe stato facile fare una dichiarazione, ma penso che nella vita devi andare dritto per la tua strada ed è per questo che voglio metterci la faccia. Non parlo dei giornalisti che riportano e fanno quello che è il loro lavoro. Ma voglio parlare di qualcuno della società, di persone che vogliono screditarmi come persona e come professionista". E qui Garay parla del mancato rinnovo e delle voci che vorrebbero il giocatore aver rifiutato la proposta del club: "Voglio chiarire tutte le bugie che sono trapelate su di me e la decisione che ho dovuto prendere come lavoratore. Si dice che avrei rifiutato un'offerta da 2.7 milioni ma questo è totalmente falso. Si è detto che non volessi rimanere qui, altra grande bugia. La verità è che dalla scorsa annata mi sono state fatte proposte ben inferiori a quanto si parla e dal 13 novembre del 2019 tutto è fermo".

La versione dei fatti del giocatore

Da qui una serie di problemi, uno di fila all'altro. "A gennaio dovevo solo firmare nero su bianco ma al momento di farlo cambiano le condizioni. Io avevo comunque accettato perché avevamo trovato un nuovo accordo. Era mia intenzione rinnovare e restare nel club. Ma il primo febbraio mi sono fatto male al ginocchio. Tutti mi hanno rassicurato ma poi mi è stato detto di uscire dalla lista della squadra. Ho accettato per il bene del gruppo e del Valencia. Ho chiesto cosa sarebbe accaduto e da quel momento nessuna risposta. Nessun contatto fino a questi giorni". Questa la versione dei fatti di Garay che anche in conclusione del messaggio ha continuato: "Come lavoratore ho intenzione di difendere i miei diritti, quelli che sono stati modificati dal club sfruttando la pandemia. Fin dal primo momento ho voluto collaborare alla mia riduzione salariale ma loro hanno voluto una riduzione maggiore, mettendomi in un ERTE con orario ridotto in quanto infortunato. Tutte cose che posso provare. Mi rende triste arrivare a questo punto, non voler rinnovare un lavoratore è del tutto legale, ma penso che possa anche essere accompagnato da un buon rapporto, non è necessario che le cose finiscano male. Non capisco questo modo di agire nei miei confronti perché il mio comportamento come persona è stato buono e anche professionale. Sono stato felice qui e vorrei continuare ad esserlo, ma ovviamente non dipende da me".