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Manchester City, Ederson si racconta: “Rogerio Ceni mio idolo. A volte non mangiavo pur di allenarmi e andare a scuola…”

Redazione ITASportPress

Il portiere e le difficoltà vissute da giovane

"Rogerio Ceni è sempre stato la mia ispirazione", parola di Ederson, portiere del Manchester City. Il brasiliano si è raccontato ai microfoni del sito ufficiale del club inglese partendo dal principio e da quando, addirittura, il calcio non era ancora diventata la sua passione.

IDOLO -"Quando ho iniziato a giocare a scuola, non avevo un idolo in quanto tale, e non mi piaceva molto il calcio ai tempi della scuola materna", ha ammesso Ederson. "Andavo tre volte a settimana ad allenarmi ma solo per l'influenza di mio fratello e anche perché andavano i nostri amici. Quindi, ho iniziato a partecipare alle partite ho iniziato a giocare in porta. Lì qualcosa è cambiato e ho iniziato a seguire come portiere Rogerio Ceni". "Da quel momento in poi, lui è diventato la mia fonte d'ispirazione e idolo", ha spiegato il classe 1993 sugli inizi di carriera.

DIFFICOLTA' - Ma prima di affermarsi tra i portieri più forti d'Europa, Ederson ha dovuto fare i conti con diverse difficoltà: "È stato un enorme sacrificio. Ricordo che mi allenavo a San Paolo la mattina. Mio padre si svegliava alle 5 del mattino per andare al lavoro e lasciavamo la casa alla stessa ora, così potevo andare alle sessioni di allenamento. Avevo bisogno di prendere due autobus, e poi anche quello del club. La stessa cosa facevo per il ritorno. A volte non avevo nemmeno il tempo di pranzare perché dovevo andare direttamente a scuola. Ecco come appariva la mia routine: scuola per imparare e scuola calcio. Quanto tornavo a casa avevo solo il tempo per cenare e andare a dormire perché il giorno dopo dovevo rifare tutto da capo".