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Monaco, Raggi: “Mi davano del pazzo. Il Psg pensava di vincere facile, decido la Ligue 1 all’Empoli”

"Vogliamo aprire un ciclo vincente, saremo affamati sempre e comunque"

Redazione ITASportPress

Andrea Raggi, fresco vincitore della Ligue 1, si confida in una lunga intervista a TuttoMercatoWeb.com; ecco quanto dichiarato dal difensore italiano del Monaco:

CAVALCATA - "Qualcuno ai tempi poteva avere dubbi sulla mia scelta. Avevo alle spalle almeno 200 presenze in Serie A ed ero reduce da un grandissimo anno a Bologna, squadra alla quale sono ancora affezionato. Quando sono sceso in Ligue 2 qualcuno mi ha dato del pazzo, ma io sapevo cosa facevo. Il progetto e le ambizioni del Monaco non mi avevano lasciato dubbi. E i fatti mi hanno dato ragione. La cavalcata dalla Ligue 2 al titolo di campione di Francia resterà impressa per molti anni. E a me personalmente il Monaco mi ha svoltato la vita. Quest'anno abbiamo risvegliato la Francia. La cosa bella è che questa cavalcata l'hanno sentita non solo i tifosi monegaschi, ma tutti i francesi e non solo. Dimostrazione che il lavoro paga, il progetto paga. Guardate la nostra squadra, come stanno crescendo i giovani. Abbiamo 6-7 elementi che fanno paura: da Bernardo Silva a Mbappé, da Lemar a Fabinho, una cosa impressionante, crescevano come i funghi. Il Paris Saint-Germain d'altra parte si è adagiato, pensava di vincere facile. Ma nel calcio contano anche altri fattori".

MOTIVAZIONI"Ricordo Palermo, la retrocessione al Bari e c'è stato un momento della carriera in cui sembravo destinato a giocare in una bassa Serie A, a lottare sempre per la salvezza. Ma nella vita serve carattere, costanza, forza. Sono arrivato a vincere il campionato e giocato quasi 30 partite in Champions League da titolare. Non sono un montato, vengo da una famiglia operaia, resto umile. Ma se sono arrivato qui è per merito". 

PROGETTO"Lotteremo sempre per il podio, il progetto resta uguale. Se andrà via qualcuno sono certo che arriverà un altro giovane molto promettente. Vogliamo aprire un ciclo vincente, saremo affamati sempre e comunque".

TATUAGGIO - "Sono uno dei quattro fedelissimi dalla ripartenza in Ligue 2 assieme a Subasic, Dirar e Germain. Ho partecipato a questa cavalcata e volevo omaggiarla con un ricordo indelebile, che racchiudesse la mia esperienza al Monaco: ho promesso che se avessimo vinto il campionato mi sarei fatto tatuare lo stemma del Monaco con il simbolo del Pirata. Qui mi chiamano tutti così perché non mollo mai, sono sempre sul pezzo. E devo dire che come soprannome mi piace".

FUTURO - "Finché mi daranno la possibilità io resterò al Monaco, voglio essere qui a vita. Ho un rapporto speciale con la presidenza e a breve ci incontreremo per il contratto".

DEDICA - "Volevo ringraziare l'Empoli che mi ha preso da ragazzo e mi ha cresciuto facendomi diventare un calciatore. E soprattutto vorrei ringraziare il presidente Corsi. Avevo 13-14 anni quando mi presero: vivevo in un convitto, ho fatto tutta la trafila, mi hanno mandato in prestito alla Carrarese e una volta tornato ho vissuto la fantastica cavalcata (stagione 2004/05, ndr) che ci ha portato in Serie A, fino ad arrivare a giocare la Coppa Uefa. Avrò sempre riconoscenza per la società e il presidente".