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Piqué è una furia: “Oltraggioso chiedere soldi indietro ai giocatori. Messi? Gli ho chiesto di restare. Camp Nou dovrebbe avere suo nome”

Gerard Piqué Barcellona (getty images)

Caos in casa Barcellona

Redazione ITASportPress

Gerard Piqué non le manda certo a dire al Barcellona e ai suoi vertici dirigenziali. In modo particolare al patron Josep Maria Bartomeu. Nel corso di in un’intervista a La Vanguardia il difensore blaugrana ha parlato della situazione del suo club tra la vicenda Messi e il taglio di stipendi chiesto dal presidente ai suoi giocatori per fronteggiare la crisi economica.

Piqué: Bartomeu, Messi e non solo

 Messi (Getty Images)

"Il mio rapporto con la società? Non voglio andare d'accordo con nessuno ma ci sono state delle volte in cui le cose non mi sono piaciute. Dalla questione dei social network ad altro. Da giocatore del Barça vedo che il mio club ha speso soldi, soldi che ora ci chiede praticamente indietro. Non lo fa solo a persone esterne ma anche a chi ha un rapporto storico con la società. A noi calciatori in attività e credo sia oltraggioso. Quando ho chiesto spiegazioni mi è stato risposto 'Gerard, non lo sapvevo'", ha raccontato Piqué.

E ancora sulla vicenda Messi: "Io, da presidente, mi sarei comportato in modo diverso. Ho chiesto a Messi di restare. Mi chiedo come sia possibile che il miglior calciatore della storia, di cui tutti noi abbiamo avuto la fortuna di godere debba mandare un burofax per farsi ascoltare. Per me è stato scioccante. Leo merita tutto. Il nuovo stadio dovrebbe avere il suo nome e poi quello dello sponso. Dobbiamo avere cura delle figure come lui non screditarle".