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LE PAROLE

Pochettino dopo l’addio al Psg: “Se non vinci la Champions fa rumore”

Psg Pochettino
Le parole del tecnico argentino

Redazione ITASportPress

Mauricio Pochettino, ex allenatore del Paris Saint-Germain, ha da poco lasciato la panchina del club parigino. Il tecnico argentino ha conquistato vari successi in patria, ma l'obiettivo numero uno della società era quello di vincere la Champions League dopo la campagna di acquisti faraonica nello scorso anno. In un'intervista a Infobae, Pochettino è tornato a parlare dell'avventura al Psg, toccando vari argomenti. Queste le sue parole:

L'ESPERIENZA - "È stata un’esperienza positiva. Abbiamo vinto Supercoppa, Coppa di Francia e campionato in un anno e mezzo ma è chiaro che il PSG deve vincere la Champions e che se non ci riesci è considerato un fallimento. Ma è un fallimento di 50 anni, non solo della scorsa stagione. Da 10-11 anni il PSG vince in patria e compra giocatori con l’obiettivo di trionfare anche in Europa. Credo che ce la farà perché ha le risorse ma ci sono fattori che non si possono controllare. Col Real Madrid paura del palcoscenico? Allora dovremmo mettere uno psicologo anche al Chelsea, al City e al Liverpool, così come a tutte le squadre che hanno affrontato il Real di recente. Ci sono cose che non si possono controllare e credo che se il VAR avesse rivisto il contatto tra Benzema e Donnarumma, sarebbe andata diversamente. Loro hanno preso fiducia, un’energia diversa e noi abbiamo commesso un errore. Il calcio non deve andare oltre l’analisi della partita. Il fattore fortuna conta e quello emotivo influisce ma non credo siano così rilevanti".

POCA PAZIENZA E MBAPPE' - "Dobbiamo anche capire che la pazienza viene meno man mano che si va avanti. La richiesta è maggiore, dominare il campionato francese o le competizioni nazionali non basta più, perché il tifoso non attribuisce l’importanza che merita a questi titoli. Quest’anno abbiamo vinto il decimo scudetto e siamo alla pari del Saint-Étienne, le due squadre che hanno vinto più campionati. Sono dieci titoli, non cinquanta, per questo credo che sia molto sottovalutato, che non sia valorizzato. Vincere è un obbligo e se non lo fai sembra un disastro totale. Pensano tutti alla Champions. L’ossessione è la Champions e tutto ciò che non è vincere la Champions è sinonimo di fallimento. Mbappé? Quello che penso è che il PSG abbia fatto tutto il possibile per trattenere Kylian e anche su questo sono d’accordo. È uno dei migliori giocatori del mondo e penso che il PSG, avendo tutte le risorse per farlo, lo abbia convinto a restare. Ma non credo che Kylian sia il responsabile del nuovo progetto. Chi comanda, in questo caso il presidente, ha pensato che ci fosse bisogno d un cambiamento. Kylian il migliore al mondo? Per me è Messi, non c’è dubbio. Dopo è chiaro che Mbappé è un candidato per poter raccogliere l’eredità".

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