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Chelsea, Hudson-Odoi racconta il calvario: “Mi chiedevo se sarei mai tornato a giocare…”

Callum Hudson-Odoi Chelsea (getty images)

"È stato qualcosa che ho dovuto affrontare mentalmente"

Redazione ITASportPress

Sono stati mesi difficili per la stellina del Chelsea Callum Hudson-Odoi dopo l'infortunio al tendine d'achille. Nel momento della sua esplosione calcistica, il grave problema fisico che ha messo fine alla sua stagione e che gli ha fatto temere per l'intera carriera.

Parlando a Sky Sports e alla BBC, l'inglese classe 2000 ha confessato di aver avuto molta paura in quelle settimane ma di essere riuscito a superare il momento duro grazie anche alla sua famiglia.

GIORNI BUI - "Mi chiedevo se sarei stato in grado di giocare di nuovo; è stato il mio primo pensiero", ha ammesso Hudson-Odoi. "Sapevo di essermi fatto qualcosa di veramente serio, quindi ero davvero preoccupato, ma la mia famiglia mi ha dato fiducia e mi ha convinto che sarei tornato a giocare come prima". "Pensavo che sarebbero tornati i giorni in cui avrei iniziato ad allenarmi ma allo stesso tempo ero triste e deluso perché vedevo i miei compagni fuori all'allenamento e volevo essere con loro".

RABBIA -"Ho avuto giorni bui ma, allo stesso tempo, ho avuto anche giorni positivi. Quando mi sono infortunato, ho avuto molto rabbia perché per me e la mia carriera tutto stava andando esattamente come volevo. Stavo giocando, ero stato chiamato nella squadra nazionale, tutto stava andando alla perfezione. Stavano arrivando grandi partite. Sono stato fuori per tre o quattro mesi ed è stato folle. È stato qualcosa che ho dovuto affrontare mentalmente perché non avevo mai avuto un infortunio del genere prima".

RINASCITA - Ma dopo i mesi difficili, ecco i momenti di gioia: "Adesso sono davvero felice di come sono tornato. Non mi aspettavo di fare subito così bene. Spero di continuare a migliorare". Prima dell'infortunio Hudson-Odoi era stato accostato al Bayern Monaco ma ha preferito restare al Chelsea: "Questo club ha fatto molto per me e ne sono davvero grato. La decisione di restare è stata la cosa migliore per me e la mia famiglia. Pensavamo tutti che fosse il club giusto dove stare. Sono stato qui tutta la mia vita, quindi non c'è ancora bisogno di cambiare. Mia mamma e mio papà sono felici dove sono e io pure".