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Robinho indagato in Italia, il presidente del Santos: “Se colpevole, sarà addio”

Robinho (Santos Twitter)

Il numero uno del club brasiliano Orlando Rollo ha un passato da poliziotto

Redazione ITASportPress

Il futuro di Robinho potrebbe essere giunto a uno snodo importantissimo. Infatti l'ex Milan era tornato al Santos prima di interrompere il rapporto a causa della condanna in primo grado a nove anni per violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza albanese . Il fatto si sarebbe svolto nel 2013. La fine dell'avventura con il club brasiliano è stata dettata dall'indignazione generale sorta proprio nel paese sudamericano quando la vicenda era divenuta un tema molto dibattuto.

CRIMINE

Su questa vicenda si è soffermato anche il presidente ad interim del Santos Orlando Rollo. Quest'ultimo ha spiegato alla stampa il suo punto di vista, non chiudendo totalmente le porte a un ritorno di Robinho: "Abbiamo deciso un contratto di licenza in modo che l'atleta possa difendersi nel processo che risponde in Italia. Non entrerò nel merito se è colpevole, innocente. Non sono nessuno per giudicarlo. Deve essere processato dal giudice in Italia. Dobbiamo lapidare meno e avere più tolleranza. Ho fatto molto, nella mia carriera, perché sono un poliziotto. Detesto il crimine di stupro. Detesto ogni tipo di violenza, qualsiasi tipo di violenza contro le donne. Nei miei 18 anni come agente di polizia, ho arrestato dozzine di stupratori. Ho indagato su dozzine di stupratori. Ho già condannato decine di stupratori. Quindi, combatto efficacemente questo crimine, incluso un caso diventato molto noto a Santos, il maniaco dell'autobus, che ha attaccato le donne sugli autobus, sono stato io ad arrestare. Potremmo trovarci di fronte a un nuovo caso della Base School. Abbiamo già formalizzato questa licenza del contratto di Robinho al Consiglio deliberativo. Se Robinho dovesse essere assolto in seconda istanza, non avrei problemi a tornare. In caso di condanna, chiederemo la risoluzione del contratto".