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ADDIO CON RABBIA

Rudi Garcia, addio funesto al Lione: “Juninho voleva che facessi giocare i brasiliani”

Rudi Garcia (getty images)

L'ormai ex tecnico del Lione contro il direttore sportivo Juninho

Redazione ITASportPress

Ha annunciato l'addio al Lione dopo l'ultima sfida di campionato. Ma Rudi Garcia non lascia nel modo più sereno possibile il club. Il tecnico ex Roma, infatti, ha voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe a proposito del rapporto di conflitto col direttore sportivo Juninho, colpevole in particolar modo, di voler favorire alcuni giocatori da lui portati nel club. Intervistato da L'Equipe, il manager francese non ha speso parole felici per l'ex calciatore brasiliano.

RAPPORTO - "All'inizio è andata bene. Le cose hanno cominciato ad andare storte senza che me ne accorgessi", ha detto Rudi Garcia. "Dopo due o tre vittorie a novembre, il direttore sportivo non è più venuto da me. Ho scoperto che quando i calciatori brasiliani non giocavano, lui non era contento. Avrebbe preferito vincere ma con i suoi giocatori. Ha investito molto, e questa è una qualità, ma penso che sicuramente aveva promesso loro di essere titolari".

CONFLITTO - "Se avessi dovuto far giocare loro, questo avrebbe rallentato la fioritura di certi giovani come Caqueret in particolare. L'opinione di Juni era che Jean Lucas Oliveira fosse migliore. Le cose si sono rapidamente deteriorate. A quel punto, durante la pausa invernale, sono andato a trovare Vincent Ponsot (dg del club ndr) e gli ho detto: 'Cosa sta succedendo?  Che problemi ha Juni nell'accettare il mio lavoro? Non è possibile continuare così questo. Gli lascio le chiavi di tutto se le vuole'". E ancora: "Quando sono andato a trovarlo nella seconda parte della stagione, abbiamo parlato solo della squadra, di tattica e basta. Nessun progetto per il club, reclutamento o politica sui giovani. Tutto quello che dovrebbe competere ad un direttore sportivo. Credo che Juninho diventerà un ottimo direttore sportivo, ma avrà bisogno di esperienza. È ancora troppo in modalità giocatore, ed è impulsivo nel processo decisionale".

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